LA CALATA DEI BARBARI. SCIACCA NON PUOI CHE…SPORCARLA

Come al solito, il porto si presenta come un grande discarica a bella vista. Dietro il solito balletto delle competenze. Tra spiegge sporche e porto discarica, l’immagine di Sciacca è davvero mortificata

“Alcuni nostri simpatizzanti, raccogliendo le testimonianze di un turista che soggiorna frequentemente a Sciacca, ci hanno fatto pervenire alcune fotografie allegate alla presente, le più recenti delle quali risalgono ad un paio di giorni addietro, che testimoniano la situazione di degrado e di sporcizia in cui versa il porto di Sciacca”.

L’associazione culturale Nuova Primavera è sconcertata, come lo siamo noi e quanti amano Sciacca.

“Come testimoniato dalle immagini, in più punti della zona portuale si sono accumulate ingenti quantità di rifiuti (sembrano vere e proprie discariche a cielo aperto), che oltre a rappresentare un fattore di rischio dal punto di vista igienico sanitario, sprigionano (come riferisce l’autore delle fotografie) un odore nauseabondo”, segnala La Nuova Primavera.

La Nuova Primavera sollecita “a verificare la persistenza di tali rifiuti ed eventualmente a rimuovere l’immondizia in questione, vigilando su coloro i quali abbandonano la stessa per la strada. Nel contempo La Nuova Primavera invita i responsabili di tale comportamento vergognoso ed incivile, oltre che poco rispettoso nei riguardi della Città e della cittadinanza tutta, a conferire i rifiuti che tanto spensieratamente lasciano dove gli capita negli appositi contenitori di cui è dotata la zona portuale evitando di accumularli lungo la strada rendendo sporca e maleodorante la zona del porto, spesso meta di turisti”.

La Nuova Primavera infatti ritiene che i primi “operatori ecologici della nostra città dobbiamo essere noi cittadini stessi, impegnandoci a gettare i rifiuti negli appositi cassonetti e rispettando gli orari di conferimento stabiliti dalla legge. In questo modo ognuno di noi potrà dare il proprio contributo nel mantenimento della pulizia e del decoro della Città”.

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