JUAN CARLOS PERALTA DAI DOMICILIARI AL CARCERE
Ieri mattina, personale del Commissariato della Polizia di Stato di Sciacca apprendeva, da indagini, che il saccense Peralta Juan Carlos si trovava in un luogo diverso da quello stabilito dalle autorità giudiziarie. Si trovava, infatti, ad Asti a casa della moglie anziché a Mazara del Vallo in una casa di cura dove era sottoposto a misura cautelare con gli arresti domiciliari.
Recentemente, a suo carico era stata emessa un’ordinanza di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella in carcere. Il Peralta si sarebbe reso so irreperibile da alcune settimane. I poliziotti saccensi hanno avvisato i colleghi della squadra della Questura di Asti che si sono recati nell’abitazione della moglie, ed in effetti, all’interno di quell’abitazione veniva identificato il Peralta.
Il giovane, dichiarato in stato di arresto, veniva associato presso la Casa Circondariale di Asti a disposizione dell’A.G. del luogo.
Per il trentunenne saccense Juan Carlos Peralta, il giudice del Tribunale di Sciacca nel settembre 2017 aveva disposto il trasferimento in un centro terapeutico a Mazara del Vallo. Juan Carlos Peralta era stato arrestato dopo Ferragosto 2017 per tentata violenza sessuale e sequestro di persona. Il giudice, poi, confermò la detenzione domiciliare, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Cristian Del Turco. Allora, il giudice, accogliendo la richiesta dei difensori di Peralta, ha acconsentito a Peralta lo svolgimento di un programma di assistenza psicologica.
Secondo la ricostruzione effettuata dalla Polizia, Peralta avrebbe adescato una coetanea attraverso Facebook e l’avrebbe convinta ad abitare con lui con la promessa di un lavoro. Ma le cose secondo il racconto della ragazza, che ha denunciato il giovane, non sarebbero andate come sperava. Peralta fu destinato ai domiciliari, ma sarebbe evaso più volte. Avrebbe, addirittura, ospitato nella sua abitazione, durante gli arresti domiciliari, una ragazza del nord, trentenne, conosciuta attraverso Facebook.
La Procura aveva richiesto un aggravamento della misura cautelare, ma il giudice ha disposto, considerato il comportamento del Peralta, di sottoporre il giovane ad una specifica terapia presso un centro specializzato.