Joppolo Giancaxio, lite e colpi di pistola: 23enne ferito gravemente

Una discussione per futili motivi, poi la lite e infine un colpo di pistola. Una rapida successione di fatti che hanno funestato il piccolo paese agrigentino tra la notte di sabato e domenica a Joppolo Giancaxio. Due giovani contendenti: uno è in ospedale e probabilmente resterà paralizzato per tutta la vita, l’altro, quello che ha sparato ora si trova in carcere ad Agrigento

JOPPOLO GIANCAXIO- Una lite finita nel peggiore dei modi e un 23enne che rischia di rimanere paralizzato. Tommaso Alaimo, 23 anni, è stato ferito da un colpo d’arma da fuoco all’addome. Un proiettile gli avrebbe perforato il midollo osseo. Il tutto a causa di una lite nata per futili motivi in via del Popolo. Rissa a calci e pugni, e poi lo sparo. Tommaso Alaimo è stato trasferito con un’ambulanza del 118 all’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento dove è ricoverato in terapia intensiva. Non è in pericolo di vita ma il danno grave al midollo osseo potrebbe provocare la paralisi degli arti inferiori. I carabinieri hanno arrestato un Francesco Russo, 29 anni, titolare di un bar–panificio. Sarebbe stato lui a sparare
contro Alaimo per vendicarsi perchè il 23 enne avrebbe schernito un suo cugino disabile. Prima di sparare, Russo avrebbe colpito Alaimo con un calcio al volto. Ha consegnato l’arma del delitto, una
pistola calibro 44 a tamburo, clandestina, con un altro colpo in canna. I carabinieri hanno interrogato alcuni ragazzi che avrebbero assistito al litigio per ricostruire i fatti. Il pubblico ministero Gaspare Bentivegna, nelle prossime ore, chiederà la convalida dell’arresto.
Secondo la ricostruzione, il diverbio è scoppiato, poco prima dell’alba, davanti al bar-panificio in via
Kennedy nei pressi di piazza del Popolo. Il commerciante è corso a casa della zia dove sapeva che
era custodita la pistola, l’ha presa ed è tornato indietro, cercando Alaimo accusato di avere più volte
preso in giro il cugino disabile. Il proiettile che ha colpito Alaimo avrebbe attraversato il polmone,
andandosi a conficcare a metà della colonna vertebrale, dopo aver sezionato il midollo spinale. Il
ragazzo, trasferito all’ospedale di Villa Sofia a Palermo, rischia di restare paraplegico.