IVAN ARTOLLI: “SENZA VOLI DIRETTI CON LE PRINCIPALI CITTA’ EUROPEE NON SI PUO’ DESTAGIONALIZARE IL TURISMO DI LUSSO”
In autunno e inverno le tratte aeree no low cost sono scarse. In questa parte di Sicilia diventa impossibile attrarre flussi turistici di lusso. Un’utopia la destagionalizzazione
Il direttore della nostra testata giornalistica, Filippo Cardinale, ha intervistato per il quotidiano La Sicilia, il direttore generale del Verdura Golf & SPA Resort, Ivan Artolli. Incarico recente anche con pieni poteri sull’investimento immobiliare da realizzare. Il tallone d’Achille del turismo di lusso è la mancanza di collegamenti diretti con le principali città europee. E della vulnerabilità soffre il Verdura Golf & Spa Resort . Il nuovo direttore generale della società, Ivan Artolli, tocca con mano la difficoltà di poter destagionalizzare il turismo. E per una terra che ha un inverno mite è davvero il colmo.
Non si riesce ad attrarre i milioni di golfisti del nord Europa che d’inverno vanno a giocare in altre nazioni, quali la Spagna, la Turchia, il Portogallo.
“La destagionalizzazione del flusso turistico, almeno in questa parte di Sicilia, risente della mancanza di collegamenti aerei con le principali città europee. Abbiamo numerose richieste durante il periodo invernale perché l’idea di venire in Sicilia agli occhi dei tour operator, dei golfisti nordeuropei, piace. In modo particolare flussi formati da gruppi. La mancanza di voli diretti costringe a fare tappe a Milano o a Roma, allungando i tempi del viaggio e naturalmente i costi”.
Tutto ciò quanto influisce sulla possibilità di destagionalizzare il turismo?
“Certamente, ma non solo per il golf, ma anche per quanto riguarda il viaggio legato ad un gruppo, che rimane il segmento più importante da sviluppare durante l’inverno. Intanto, è necessario evidenziare che le compagnie low cost non prendono gruppi, i tour operator non usano tali voli. Questo ci toglie la possibilità di servire tale fascia di clientela. La Sicilia punta sul turismo a cinque stelle. Diverse strutture in Sicilia, però, rimangono chiuse d’inverno. Il turismo individuale ricco va d’estate in Sicilia, d’inverno a Saint Moritz o alle Seychelles, per dare un esempio. Voglio dire che il turismo ricco non è attratto da una destinazione, la Sicilia, che non è, appunto, ancora una destinazione. Spagna e Sicilia.
Stesso clima e stesso mare. La Spagna è diventata una destinazione per tutto l’anno, la Sicilia no.
“La Spagna, innanzitutto, ha molti più voli sia d’estate che d’inverno. La Spagna, inoltre, se parliamo di golf, offre la possibilità di poter giocare in più campi, rimanendo di base su una stessa destinazione. Noi al Verdura abbiamo il vantaggio di avere 45 buche, ma non abbiamo nessun altro campo nel raggio di trenta, sessanta minuti. Andiamo a perdere, dunque, questa caratteristica.”
Dove bisogna puntare la bussola per lanciare la Sicilia?
“Innanzitutto, su una campagna marketing che faccia capire al turismo europeo che la Sicilia è una valida destinazione invernale, dove si possono apprezzare situazioni climatiche, di enogastronomia, di intrattenimenti culturali, tradizionali, che possono benissimo essere apprezzati durante i mesi invernali. Cosa che, in verità, non esiste, tanto che constatiamo che in Sicilia le altre strutture a 5 stelle sono chiuse, anche a Taormina”.
Quali mercati potrebbero essere attratti dal fascino della Sicilia?
“Tutti i mercati europei. Là dove ci sono voli diretti di compagnie no low cost, come ad esempio l’Air Berlin, durante il mese di marzo con la Germania abbiamo un interessante flusso di golfisti. Nulla, invece, dal mercato francese, belga, o inglese, proprio per la mancanza di voli. Immaginare di attrarre flussi di clientela alta in Sicilia nel periodo invernale è utopia senza l’esistenza di collegamenti diretti con compagnie aeree che praticano contratti con i tour operator. distaccata dal contesto di altre realtà importanti”.
Il vostro attaccamento alla Sicilia è dimostrato anche dalla recente esperienza a Bruxelles.
“Nel nostro ristorante dell’Hotel Amigo stiamo presentando i prodotti siciliani. Un’esperienza che susciterà tanto interesse alla nostra clientela belga. I belgi ricercano resort in Europa e la Sicilia ha ottime possibilità di attrazione. In questo caso stiamo avendo un importante supporto dalla Regione Sicilia, grazie all’Assessorato alle Politiche Agricole e a quello del Turismo”.