Italia Viva: “Chi governa liberi il campo e consenta alla città di tornare a votare”

SCIACCA. “Dal novembre 2019 siamo in una posizione distinta e distante dall’attuale minoranza che con arrogante insistenza si è ostinata e si ostina a governare la città”.

Così esordisce una nota ufficiale di Italia Viva di Sciacca, a firma dei tre consiglieri comunali del gruppo che fa capo a Nuccio Cusumano.

In un contesto ben lontano e distonico con le logiche della politica dei partiti – si legge nella nota – Italia Viva riafferma la sua totale autonomia di pensiero e di azione e il voto favorevole sul Rendiconto si colloca sulla serietà di un ragionamento che, coerentemente, ha orientato il gruppo consiliare a votare lo strumento di finanza consuntivo, riguardante gli atti posti in essere dalla giunta, nella quale Italia Viva aveva la sua rappresentanza. Caricare di significati impropri questa decisione – aggiungono – significa alimentare un clima torrido rispetto al bisogno di normalità e di civiltà relazionale in un contesto gravido di sofferenze sociali, disagi e rischi sanitari con al centro la tutela della incolumità pubblica e il territorio”.

Per Italia Viva occorrerebbe una “responsabile riflessione da parte della minoranza che governa, perchè liberi il campo e consenta alla città di tornare alle urne”.

I cusumaniani invocano in sostanza le dimissioni del sindaco, anche se la parola dimissioni non la pronunciano: “Sarebbero un atto di grande generosità verso i cittadini di Sciacca. Cosi rimuoverebbe anche i limiti di una legge scellerata che sulla bocciatura del Consuntivo scioglie il consiglio comunale preservando la istituzione che quel consuntivo ha generato”.

Senza escludere iniziative politiche forti, come la presentazione di una mozione di sfiducia da parte di chi ha già bocciato lo strumento finanziario. Italia Viva dice di avere ben chiare le idee: “Non ci sottrarremo al dovere di annettare il campo da una grave perversione normativa. La gestione in autonomia del governo della città, priva di indirizzo e di controllo aprirebbe una fase inconcludente e nociva non soltanto per la città ma per il territorio tutto”.