Investimento resort Monterotondo. Discrasie di comunicazioni al Palazzo; coglierà l’invito Dario Lioto?
SCIACCA. Siamo stati noi del Corriere di Sciacca ad introdurre, per primi, un tema che soltanto ieri ha cominciato a vedere la luce. Per non cadere nella ridondanza, ma anche per lasciarvi la curiosità di leggere il precedente articolo, la vicenda parla di un sindaco che sembra imbrigliata dalle maglie della burocrazia del Palazzo di Città. Quella stessa burocrazia che il sindaco definì con un voto che scolasticamente avrebbe condotto alla bocciatura.
Evidentemente c’è qualcosa che non gira bene tra il Gabinetto e taluni Uffici. Qualunque comune italiano emetta un provvedimento di significativa portata, come può essere il rinnovo dei termini di una concessione edilizia che porta un investimento di 70 milioni di euro, il primo ad essere informato è proprio chi siede sulla poltrona istituzionale più alta.
In nessun Comune italiano sarebbe accaduto. In nessun Comune su cui, tra l’altro, pende un ricorso avanzato al Presidente della Regione. Un provvedimento, quella del rinnovo della concessione edilizia, prima contestato, che non può non essere condiviso preventivamente con il sindaco.
A Sciacca invece succede !
La scorsa settimana Invitalia scrive al sindaco una lettera definita “di grosso rimprovero” (è gradita la lettura in dialetto siciliano) dagli stessi addetti ai lavori . La lettera fa riferimento all’intenzione di continuare il giudizio intrapreso per ottenere una proroga triennale che consentirebbe, finalmente, l’attivazione del programma dei cantieri.
La risposta del Comune arriva in un baleno , la proroga è soltanto di un anno.
Facciamo un veloce passo indietro. Era il 25 febbraio scorso quando il sindaco Francesca Valenti affermava che “nessuna proroga è possibile”. Poi il 5 marzo, dopo pochi giorni, annunciava la “proroga di tre mesi”.
L’1 aprile, a sua insaputa, la proroga è di un anno. Un vero pesce d’aprile, oppure tale proroga non è passata sotto gli occhi del sindaco? L’ufficio 5ºsett Urbanistica avrebbe risposto d’ufficio , nonostante la sensibilità richiesta dalla situazione che rischia di degenerare.
Sembra che qualche assessore non abbia preso bene una risposta di due righe con cui si concede una proroga annuale senza nemmeno controbattere una virgola di 5/6 pagine di quella lettera di Invitalia dai toni non più sereni.
Il sindaco, a questo punto, prova a riprendere il timone in mano e invita a Sciacca Dario Lioto che è Amministratore Unico di Invitalia Turismo, ma anche responsabile di altre funzioni del gruppo dell’ex commissario Arcuri.
C’è da chiedersi se accetterà l’invito. Verrà in Comune a presentare il programma di investimenti che farà di Sciacca un nuovo moderno polo turistico? Auguriamoci che anche lui non le volti le spalle declinando l’invito, non sarebbe certo il primo a farlo, ma a questo speriamo che il manager “scenda” a Sciacca. Declinare l’invito sarebbe un danno per la chance della nostra Sciacca, ma anche per la massima Istituzione che sta cercando di riparare una falla per non far affondare la nave dell’importante investimento turistico.
Filippo Cardinale