INVASI DALLE TRIVELLE PETROLIFERE GRAZIE A RENZI E CROCETTA. SI PERFORA ANCHE NEL MARE DI PANTELLERIA

Alla fine vince il più forte e la volontà popolare viene calpestata in nome dell’oro nero. Il ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato altre ricerche nell’area di Pantelleria in favore della multinazionale Schlumberger. Ma sono alla firma dell’assessore della Regione, Maurizio Croce, due nuove autorizzazioni di perforazioni in terra a Gela, presentate dall’Enimed.

Fanno tutte parte del protocollo firmato tra Eni e Regione, firmato da Crocetta, nel 2014. La corsa all’oro nero è ripartita grazie a Renzi, come previsto dalla legge “Sblocca Italia”.

Al largo delle coste siciliane, per lo più davanti la costa che va da Gela a Pantelleria, gli esperti contano 6 milioni di tonnellate di petrolio e 1,6 di gas. Un affare di diversi miliardi di euro.

A nulla sono valse le manifestazioni e proteste delle associazioni, dei cittadini, dei sindaci. La Sicilia così produce il 20% di tutto il petrolio prodotto in Italia. La beffa è che i siciliani pagano il carburante a prezzo pieno e vedono devastate dal punto di vista ambientale e della salute il territorio.

Oltre all’Eni, all’assalto dell’oro nero in Sicilia sono le società Irminio, Apennine Energy, Italmin, Fmg e Mac Oil.

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