INQUINAMENTO FOGGIA, SBALLANO I DATI DEL PORTALE ACQUE

Da stamattina gli uomini del Circomare effettuano prelievi. I dati del portale del Ministero potrebbero riferirsi a quelli di Coda della Volpe. Sarebbe sbagliata l’individuazione del luogo

Tutti al lavoro stamane, gli uffici comunali e gli uomini del Circomare, per prelevare campioni di acqua nei pressi della Foce di Mezzo e lungo il torrente, fino ad arrivare al depuratore. A mettere in moto la macchina dei controlli in questi giorni sono i dati riportati sul sito del Ministero dell’Ambiente, e in modo specifico il Portale Acque. I dati ufficiali inseriti evidenziano una situazione allarmante e i valori di inquinamento sono altissimi.

Il Circomare di Sciacca, comandato dal tenente di vascello, Salvatore Calandrino, e gli uffici comunali coordinati dall’assessore Gaetano Cognata, vogliono vederci chiaro e, da stamane, si procede ad una raccolta di acque davanti allo specchio di mare della contrada Foggia, in prossimità della Foce di Mezzo, e lungo il torrente fini a risalire al depuratore. Per il Circomare è una situazione che lascia perplessità e va approfondita.

Il Comandante Calandrino spiega che i dati monitorati in questi mesi trascorsi non danno valori di inquinamento e che quelli relativi agli sfioratori inducono a stare tranquilli. Gli sfioratori, collegati alla pompa di sollevamento dello Stazzone, riversano direttamente in mare i reflui quando c’è un problema di smaltimento nella rete. Allora nasce un dubbio, cioè quello che il dato pubblicato nel Portale Acque è sbagliato. Sbagliato nella etichettatura.

A quanto pare, è questa l’ipotesi predominante e che il Circomare dipanerà scrivendo al Ministero dell’Ambiente, i dati si riferiscono alla Coda della Volpe, ma erroneamente è stata individuata come Foggia. I prelievi, intanto, continueranno fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla questione. Ma c’è ancora un’altra ipotesi che affiora.

Con molta probabilità una fonte di innalzamento dei valori di inquinamento può avere origine da qualche abitazione che non è in regola con lo smaltimento delle acque nere. Anche in questo caso, il Circomare è impegnato a dipanare la matassa.

La perplessità sui dati pubblicati dal sito del Ministero dell’Ambiente sale anche per il fatto che durante l’estate non ci sono state segnalazioni da parte dei residenti o del Comitato di quartiere.

(Nella foto il comandante Salvatore Calandrino)

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