INIZIATO STAMANE IL PROCESSO PER PROSTITUZIONE MINORILE CONTRO L’EX FRATE DAVIDE MORDINO
E’ iniziato pochi muniti fa il processo a carico dell’ex frate della Basilica di San Calogero, Davide Mordino. Il processo, dinanzi il collegio giudicante del Tribunale di Sciacca composto da Andrea Genna, presidente, e a latere dai magistrati Silvia Capitano e Luisa Intini, si svolge a porte chiuse, in considerazione del fatto che le parti lese sono minori.
Si tratta quella di oggi della prima udienza. Si sono costituite le parti, comprese quelle civili. La pubblica accusa è costituita dal magistrato della Procura Distrettuale di Palermo, competente la tipologia dei reati, rappresentata da Laura Vaccaro. La difesa dell’ex frate è affidata agli avvocati Agnello e Lizio. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Carmela Re e Pietrro Casandra.
Il dibattimento è iniziato con la escussione dei testi dell’accusa. Davide Mordino, 42 anni, ex parroco della Basilica di San Calogero, a Sciacca, è stato arrestato nel luglio dello scorso anno dalla polizia perché accusato di aver compiuto atti sessuali con numerosi minori di sesso maschile di età compresa a tra i 14 ed i 18 anni in cambio di denaro, con l’aggravante di aver commesso i fatti in danno di minori e con l’abuso di poteri e con violazione dei doveri inerenti la propria qualità di ministro di culto.
Tre delle presunte vittime – all’epoca dei fatti minorenni – si sono costituiti in giudizio parte civile. Mordino, ridotto allo stato laicale dalla Chiesa, si trova agli arresti somiciliari. E’ presente in aula. Frà Davide, secondo gli investigatori fino al 30 dicembre 2009 “avrebbe compiuto atti sessuali con numerosi minori di sesso maschile, di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, in cambio di denaro, con l’aggravante di aver commesso i fatti in danno di minori e con l’abuso di poteri e con violazione dei doveri inerenti la propria qualità di ministro di culto”.
“La complessa attività di indagine – secondo gli investigatori- trae le sue origini dall’ operazione antidroga “Mata Hari”, dalle cui risultanze investigative si appurava che l’allora sacerdote della Basilica San Calogero, padre Davide Mordino, avrebbe intrattenuto rapporti sessuali a pagamento con un indagato di quell’indagine”. “Sebbene – spiegano gli investigatori – tale condotta non fosse assolutamente rilevante con riguardo alle investigazioni in corso”, il Commissariato di P.S. di Sciacca, dava inizio ad una “attività di indagine finalizzata ad accertare se padre Davide Mordino si intrattenesse nei locali della Basilica di San Calogero anche con dei minorenni”.
Secondo l’indagine investigativa, sarebbe emerso che il “consolidato e ricorrente “modus operandi” del sacerdote” si svolgeva nel seguente modo. “Approcciava le sue giovani vittime con la scusa di fargli fare un “test sulla sensibilità corporea” (pagato, asseritamente, dall’Università di Palermo), cui seguivano le diverse “prestazioni” sessuali, con pagamento ai ragazzi della somma di denaro da un minimo di 50 euro fino ad un massimo di 300 euro”.
Davide Mordino, secondo le investigazioni avrebbe fatto “sottoscrivere, un modulo apparentemente intestato alla società MEDIASET di Milano, che avrebbe consentito loro la partecipazione a programmi televisivi, stante peraltro la sua parentela con un noto intrattenitore televisivo, impegnato in trasmissioni condotte da Maria De Filippi rendendosi, in tal modo, facilmente credibile ai ragazzi, desiderosi di entrare nel mondo dello spettacolo”.