Inizia oggi, primo marzo, il mese sacro per l’Islam, che prevede digiuno, preghiere e atti caritatevoli. Il Vescovo di Mazara, dove c’è una corposa comunità di musulmani, monsignor Angelo Giurdanella, ha rivolto loro un messaggio.
«Il Ramadan sia un tempo di benedizione, di pace, di concordia nelle vostre famiglie, per voi giovani migranti che siete accolti nelle case di accoglienza e per le comunità di diverse origini presenti nel nostro territorio. Noi persone di fede siamo chiamate tutte insieme a dare l’esempio e a trovare quei punti comuni capaci di unire il genere umano in un’unica famiglia perché si ristabiliscano vincoli forti di pace e cresca il desiderio di scambiarci quel bagaglio di valori, conoscenze e tradizioni di cui tutti siamo portatori, come ricchezza reciproca», ha scritto ancora monsignor Giurdanella.
Poi il riferimento del Vescovo allo stesso tempo che cristiani e islamici vivono: «In nome di questa fratellanza – scrive il Vescovo – quest’anno siamo ancor più uniti perché islamici e cristiani cattolici condividiamo nel medesimo periodo il tempo più forte dedicato al digiuno, alla preghiera e alla carità che per voi si chiama Ramadan, mentre per noi si chiama Quaresima: due nomi diversi per indicare pratiche simili per purificarsi, seguire la via di Dio e aiutare chi è più in difficoltà. Indipendentemente dalla religione professata, avvicinarsi a Dio comporta sempre anche una disponibilità a farsi più prossimi nei confronti di chi è in condizioni di povertà».
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