INDENNITA’ AMMINISTRATORI COMUNALI: CHI TAGLIA E CHI NO

La riduzione delle indennità di carica è ormai diventata quasi una moda per chi riveste cariche amministrative in enti locali. Nell’Italia degli scandali e in un generalizzato clima che vede la classe politica nel mirino dei cittadini, è ormai consuetudine diffusa ridursi l’indennità per dare un preciso segnale etico, oltre che politico. Da solo il risparmio dei costi della politica non serve però a risolvere i gravi problemi con cui i Comuni si confrontano. Ma nessuno se ne sottrae. O meglio, quasi nessuno.

Nel versante occidentale della provincia di Agrigento non si registra nessuna rinuncia totale all’indennità di carica, ma c’è invece chi non ha adottato nessuna riduzione.

Il Comune che ha deliberato la maggiore riduzione è Montevago, dove il sindaco e gli assessori si sono ridotti lo stipendio del 60 per cento già all’atto del loro insediamento. “Non risolviamo i problemi, è vero – ci dice il sindaco Calogero Impastato – ma diamo un segnale alla nostra comunità, anche noi facciamo sacrifici, come i cittadini”. Impastato proprio nei giorni scorsi ha cambiato due assessori su quattro.

Nessuna riduzione, invece, per il vicino Comune di Santa Margherita Belice, dove solo un mese fa il sindaco ha rinnovato quasi per intero la sua giunta, sostituendo tre dei quattro assessori in carica. Il sindaco, Franco Valenti, percepisce l’indennità di carica prevista dalla legge.

A Sambuca di Sicilia, il sindaco eletto pochi mesi fa, Leo Ciaccio, ha deciso di lasciare immutata l’entità della riduzione del 32 per cento, deliberata dal precedente sindaco. Situazioni quasi simili nelle tre città più grandi del comprensorio.

A Sciacca la giunta comunale per il 2014 sta per rinnovare una riduzione delle indennità di carica del 20 per cento, già adottata per l’anno 2013. C’è già una precisa direttiva del sindaco Fabrizio Di Paola in tal senso.

A Menfi, si verifica la curiosità che il sindaco Vincenzo Lotà guadagni meno del suo vice. L’indennità è stata ridotta del 30 per cento per tutti i componenti della giunta, ma Lotà nella qualità di dirigente della Regione Sicilia la deve ridurre del 50 per cento già all’origine e per legge. Il suo vice, Valentina Barbera, guadagna oltre 100 euro in più.

A Ribera, infine, nel 2013 il sindaco Carmelo Pace aveva deliberato una riduzione del 20 per cento. Il provvedimento è valido anche per l’anno appena iniziato.

Chi più e che meno, dunque, cercano di fare uno sforzo per essere da esempio per la cittadinanza. Ma forse sarebbero necessarie scelte più drastiche per portare avanti i Comuni. Molti amministratori devono ormai capire che all’aumento delle tasse devono aggiungere anche un programma di risparmio e di contenimento delle spese, senza il quale i cittadini gli si rivolteranno contro.

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