Inchiesta Waterloo, 10 le richieste di rinvio a giudizio

Il procuratore capo facente funzioni Salvatore Vella, oltre per l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, nel procedimento scaturito dall’inchiesta Waterloo, ha chiesto il rinvio a giudizio anche per tre carabinieri e per alcuni dei dirigenti dell’azienda idrica capeggiata da Marco Campione. Il processo è stato richiesto anche per i rappresentanti di Girgenti Acque Igino Della Volpe, Pietro Angelo Cutaia, e Francesco Barrovecchio, nonché per gli ex comandante e vicecomandante della stazione dei carabinieri di Aragona, rispettivamente Leonardo Di Mauro e Rino Vella, per l’ex brigadiere del Nucleo Radiomobile di Agrigento Salvatore Aiola e per l’imprenditore Silvio Apostoli, intermediario per l’acquisto dei contatori idrici in Cina.

Gli imputati sono in tutto 47, e le restanti posizioni verranno affrontate nella prossima udienza fissata per il prossimo 24 marzo davanti il Gup del tribunale di Agrigento Micaela Raimondo. La procura di Agrigento, con il pool guidato da Vella e di cui fanno parte i sostituti Paola Vetro e Sara Varazi – ipotizza una potente azione di lobbying e la creazione di un vasto sistema di corruttele volto ad eludere i controlli degli enti preposti e che avrebbe permesso di operare in regime di monopolio con relativi guadagni e conseguenze importanti anche sull’ambiente dovuta ad una presunta omissione dell’attività di depurazione delle acque. Le accuse, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, corruzione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale.