Inchiesta su mafia e appalti: morto in carcere Mimmo Maniscalco
L’indagine della Dda ha fatto luce sulla riorganizzazione del clan all’indomani della morte dello storico capomafia Totò Di Gangi.
È morto la scorsa notte nel carcere di Voghera (Pavia), dove era detenuto, il saccense Mimmo Maniscalco, di 59 anni, coinvolto in un’inchiesta dello scorso luglio della Direzione Distrettuale Antimafia che avrebbe smantellato la cosca di Sciacca. La morte sarebbe avvenuta per un improvviso infarto. Maniscalco, che in passato era stato coinvolto e poi assolto nell’indagine denominata “Montagna”, insieme ad altre persone era accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Poche settimane dopo il Tribunale per il Riesame accolse un’istanza dei suoi difensori e annullò parzialmente l’ordinanza cautelare nei suoi confronti, confermando però la misura cautelare della custodia in carcere.
L’indagine, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Sergio Demontis, ha fatto luce sulla riorganizzazione del clan all’indomani della morte dello storico capomafia Salvatore Di Gangi. La cosca, secondo gli investigatori, avrebbe messo le mani su diversi appalti pubblici e tentato di condizionare le elezioni amministrative svolte a Sciacca nel giugno 2022. Maniscalco, secondo le accuse, avrebbe tentato di prendere il comando della locale famiglia mafiosa all’indomani della morte del boss, attivando una competizione con Domenico Friscia, anch’egli raggiunto da misura cautelare e attualmente detenuto.