INCHIESTA GIRGENTI ACQUE: PERQUISITA SEDE ATO IDRICO E SEQUESTRATI DOCUMENTI

Prosegue senza pausa l’attività investigativa sul solco dell’ipotesi di reato per associazione a delinquere, corruzione e altri reati ancora. Nell’occhio del ciclone delle indagini c’è la gestione idrica in provincia di Agrigento a cura della Girgenti Acque Spa. Ma non solo, nel mirino degli inquirenti oggi c’è stata la sede dell’A.T.O. idrico di Agrigento, organo pubblico che ha l’autorità di controllo sull’operato della società idrica. In sede, per perquisizioni disposte dai magistrati inquirenti, militari del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Agrigento e del NOE dei Carabinieri di Palermo.

Vi è riserbo sull’attività compiuta oggi, ma è facile immaginare che gli inquirenti, i pubblici ministeri Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro, coordinati dal Procuratore Luigi Patronaggio, ipotizzino anomalie nell’attività propria dell’A.T.O. – che è quella di vigilanza sulla società Girgenti Acque – volte a favorire illecitamente  la società idrica agrigentina e il presidente Marco Campione. Nel corso delle perquisizioni, i militari hanno sequestrato una copiosa documentazione.

Tra i 74 indagati vi è anche l’ingegnere Bernardo Barone, direttore generale dell’A.T.O.  Un’attività investigativa, quella condotta dalla magistratura e dalle forze dell’ordine,  complessa e vasta e che non ha risparmiato nomi eccellenti come l’ex prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, nei confronti del quale è stato disposto il trasferimento, e Angelo Alfano, padre di Angelino attuale ministro degli Esteri.

Filippo Cardinale

 

 


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