Inchiesta Girgenti Acque: la truffa dei contatori cinesi

La Procura di Agrigento nell’inchiesta su Girgenti Acque ha scoperto anche una truffa sui contatori. Secondo l’accusa Girgenti Acque avrebbe acquistato quasi 40 mila contatori cinesi – circostanza vietata dalla legge – e sanati con una serie di artifizi. Contatori comprati da una società satellite di Marco Campione a un prezzo e poi rivenduti a prezzo maggiorato a Girgenti Acque.

Inoltre secondo gli investigatori «sono stati comprati contatori idrici che non misurano per come dovrebbero misurare e che rilasciavano, almeno nella fase iniziale, metalli pesanti – come ha spiegato il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella -. Contatori che costituivano un modo per truffare e che venivano acquistati in Cina per un determinato valore dalle società del gruppo Campione e poi rivenduti a Girgenti Acque a prezzo maggiorato. Contatori di dubbia provenienza che una consulenza tecnica ha definito potenzialmente pericolosi per la salute pubblica».

Ma al di là della truffa dei contatori c’è l’aspetto della salute che fa riflettere: i contatori idrici infatti, almeno nella fase iniziale, rilasciavano piombo in misura superiore a quella stabilita dalla legge (e dunque più di 10 microgrammi/litro) e pure bario in misura superiore a quella stabilita dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che è di 0,3 mg/I.

Irregolarità formali e sostanziali che avrebbero dovuto impedire la commercializzazione e la messa in servizio di questi misuratori per acqua potabile per uso umano a causa della mancanza di requisiti essenziali di sicurezza e salute pubblica.

Tratto da La Sicilia.it