INAUGURATA MOSTRA SU PIRANDELLO E AL’ARCHEOLOGIA
“Porto la Grecia dentro di me. Il suo spirito mi conforta, mi illumina l’animo. Sono nato in Sicilia, nella magna Grecia; di greco in Sicilia vi è molto. Vi si trovano ancora vivissimi la misura, il ritmo, l’armonia”. Sono parole di Luigi Pirandello, tratte da un’intervista concessa nel 1931 allo scrittore greco Kostas Uranis. E sono parole inserite nei primi pannelli della mostra documentaria-fotografica dedicata al drammaturgo agrigentino premio Nobel per la Letteratura inaugurata questa mattina all’interno dell’ex chiesa Santa Margherita di Sciacca. L’iniziativa è dell’Amministrazione comunale e della Biblioteca Museo “Luigi Pirandello” di Agrigento che ha curato e realizzato i materiali espositivi. La mostra resterà a Sciacca fino al 31 maggio 2015. A inaugurare l’esposizione l’assessore alla Cultura Salvatore Monte, il direttore della Biblioteca Museo “Pirandello” Vincenzo Caruso, il funzionario e la responsabile del Fondo Antico della stessa istituzione Enzo Noto e Cristina Iacono (nella foto). Alla presenza di due classi dell’Istituto superiore “Fazello”, classico e artistico, si è illustrata l’importanza del percorso espositivo, fatto di foto, topografie, riviste d’epoca, brani di novelle e romanzi (Il turno,
I vecchi e i giovani, Il capretto nero, Il vitalizio, Lontano) in cui Luigi Pirandello descrive con suggestiva poeticità gli antichi luoghi della sua Agrigento: la Valle dei Templi, la Colimbetra, la Rupe Atenea, la chiesa di San Biagio, la chiesa di San Nicola… L’arco cronologico della mostra va dal 1867 al 1936, date di nascita e morte del grande drammaturgo. Una mostra – è stato detto – dal grande valore culturale, storico, archeologico e letterario per conoscere un Pirandello legato intimamente alla sua terra.