In Sicilia trasporti nel caos dopo incendio all’aeroporto di Catania. In emergenza Trapani
Il governo accende i riflettori sull’aeroporto catanese di Fontanarossa dopo il rogo, il 16 luglio scorso nel Terminal A, dove si continuano a montare tensostrutture di supporto all’area partenze per agevolare la gestione dei flussi di passeggeri.
Voli cancellati e dirottati sugli altri scali siciliani hanno messo in ginocchio il sistema dei trasporti aerei nel periodo estivo, con l’arrivo di centinaia di migliaia di viaggiatori, con ritardi negli arrivi e partenze, nella consegna dei bagagli, a Trapani, Palermo e Comiso, oltre che a Catania. Passeggeri sballottati da un capo all’altro dell’Isola, con 40 gradi, senza informazioni, senza sapere quando arriveranno a destinazione, se troveranno una navetta che li riporterà a Catania.
A Trapani per esempio è vera emergenza: l’aeroporto è passato da 24 voli al giorno a oltre 100 con uno sforzo notevole da parte del personale e di tutti gli operatori collegati, per mantenere l’ordine e non creare ulteriori disagi ai passeggeri. Ma questi sforzi non stanno bastando. Migliaia di persone arrivano a Trapani pur essendo diretti a Catania e spesso non sanno come raggiungere la destinazione finale.
La vicenda dell’aeroporto di Catania ha determinato una polemica tra il ministro Adolfo Urso e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.