In provincia di Agrigento i medici di famiglia non vogliono fare vaccini nei propri studi
Si alle vaccinazioni a domicilio e nei presidi territoriali dislocati nei 7 distretti della provincia, no alle vaccinazioni nel proprio studio.
In provincia di Agrigento l’intesa siglata dai vertici dell’assessorato regionale alla Salute e dalle sigle sindacali rappresentativi dei medici di medicina generale, funziona solo in parte. Secondo i dati delle adesioni richieste dall’Asp ai medici di medicina generale, solo il 2 per cento ha dato disponibilità alla somministrazione del vaccino anticovid nel proprio ambulatorio. Il motivo sarebbe da ricercare nella complessa gestione della parte amministrativa delle procedure, ma in parte anche a problemi di carattere organizzativo, ovvero la disponibilità limitata di spazi e la necessità di integrare l’attività di vaccinazione con quella quotidiana di assistenza ai “mutuati”.
Anche il presidente dell’Ordine provinciale dei medici ci conferma la situazione venutasi a creare: “La parte amministrativa nella gestione della campagna vaccinale negli ambulatori ha costretto i colleghi a non aderire – ci dice Santo Pitruzzella – c’è la compilazione dei moduli, l’inserimento nel portale, ma anche la disponibilità di un frigo adeguato alla conservazione dei vaccini. Ma questo non significa non avere interesse affinchè la campagna vaccinale non si diffonda il più possibile e raggiunga tutti – aggiunge – i medici di medicina generale stanno lavorando tanto a domicilio e si recano nei Pte del territorio provinciale per adempiere a questo compito. Un plauso all’Asp per ciò che sta facendo nella organizzazione della campagna vaccinale che sta funzionando molto bene nonostante a volte ci sia il problema della disponibilità dei vaccini”.
L’esiguo numero di medici di famiglia che hanno dato disponibilità alla vaccinazione nei propri studi (sui 400 presenti in provincia solo 8 hanno detto di si, 2 dei quali nel Comune capoluogo) di fatto mette un freno alla volontà su cui si basava l’accordo di poco più di due mesi fa a livello regionale. I medici di famiglia sono stati coinvolti nella campagna vaccinale di massa anticovid sulla popolazione siciliana, ma non del tutto in provincia di Agrigento nonostante i 10 euro ad inoculazione previsti, mentre è di 25 euro a vaccino per le inoculazioni presso le abitazioni dei pazienti impossibilitati a raggiungere autonomamente i centri vaccinali. Ai pochi che hanno aderito saranno consegnati vaccini Johnson & Johnson in monodose. Qualcuno ha già comunicato ai propri pazienti (età compresa tra i 50 e i 79 anni esenti da patologie croniche) di riferire la volontà di sottoporsi al vaccino.