“Rideterminare la pena inflitta all’ex giudice Silvana Saguto in 8 anni, 2 mesi e 15 giorni di carcere”. E’ quanto chiesto al termine della requisitoria del nuovo processo d’appello a carico della ex magistrata accusata di corruzione per l’amministrazione dei beni confiscati. Nel primo processo d’appello, la magistrata radiata dall’ordine giudiziario, era stata condannata a 8 anni e 10 mesi. La Corte di Cassazione ha poi rinviato gli atti a Caltanissetta perché alcuni reati contestati nei capi d’imputazione sarebbero già prescritti e pertanto le pene vanno rideterminate.
Nel processo sono imputati anche il marito dell’ex magistrato, Lorenzo Caramma, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, ex amministratore giudiziario per i beni sequestrati, il professor Carmelo Provenzano, il commercialista Roberto Santangelo, e il tenente colonnello Rosolino Nasca. L’ex magistrata Silvana Saguto, che dopo la sentenza della Cassazione era stata arrestata, come il marito e l’ex amministratore giudiziario Cappellano Seminara, risulta tuttora detenuta. Secondo l’accusa avrebbe gestito, insieme ad altri, “in maniera clientelare” i “beni sequestrati alla mafia e avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema”. L’accusa è rappresentata oltre che Pg Fabio D’Anna anche dal sostituto procuratore generale Gaetano Bono.
Purtroppo siamo sempre davanti al triste fenomeno dell’abbandono di rifiuti davanti l'isola ecologica negli orari…
Saranno a Piazza San Pietro e sul sagrato di Santa Maria Maggiore anche le persone…
Il calciatore ex Nazionale è nato in Sicilia da genitori ghanesi. Il suo appello affidato…
Il tempo trascorre e anche i decenni ma l'incultura del turismo nella nostra città rimane…
In un video postato su Facebook dal deputato Ars Ismaele La Vardera anche il caso…
La giornata è stata anche occasione per parlare del libro "Uscire dall’oblio. Il contributo della…