IMMIGRAZIONE, LEGA DEI POPOLI: “I SINDACI NON SUBISCANO E AFFRONTINO IL TEMA LEGATO ALLA SICUREZZA URBANA”
“Gli interventi dell’Europa sono stati fino ad oggi solo un palliativo rispetto al problema “immigrazione” e certamente non hanno offerto elementi seri per poterlo risolvere”. Su un argomento sempre attuale, interviene il coordinamento agrigentino della Lega dei Popoli – Noi con Salvini, rappresentato da Andrea Bongiorno.
Il tema riguarda in modo particolare la nostra provincia, la nostra Sicilia. Basta ricordare le strutture, in particolare quella di Lampedusa, per comprendere come esse si trovino costantemente in uno stato di sovraffollamento. “Una situazione che diventa ancora particolarmente più grave per i minori non accompagnati e per le donne con bambini”, sottolinea Bongiorno che rimarca come “i posti letto, i servizi igienici e le forniture di prima necessità non sono garantite per l’enorme quantità di “ospiti”, e ciò determina situazioni che sono in contrasto con i fondamentali diritti della persona”.
Una situazione che è diventata sempre più complessa e preoccupante. Non può certamente sfuggire, tra l’altro, che nei centri di accoglienza si verificano gravi fatti di cronaca, con rivolte, scontri e risse, ma anche abusi sessuali.
Bongiorno si sofferma sulle emergenze che devono affrontare i comuni dell’agrigentino. “Le nostre città, in tal modo, finiscono per assumere il ruolo di contenitori delle emergenze che hanno dimensione globale. Realtà comunali che sono sottoposte, dunque, ad un’onda d’urto di illegalità, di devianze, di micro e macro criminalità, che pongono in ulteriori gravi difficoltà gli stessi Comuni. E’ sotto gli occhi di tutti che le vie delle nostre città sono, ormai, invase da migranti inoccupati, soprattutto da clandestini, che bivaccano e contribuendo pesantemente a fare lievitare il fenomeno dell’accattonaggio. Tutto ciò è inaccettabile. Se siamo arrivati a questo punto, c’è una chiara complicità della classe politica che governa in questo momento”.
Bongiorno evidenzia come i sindaci del nostro territorio “sono vittime di questo sistema”, e li invita ad “affrontare il problema nella prospettiva della sicurezza urbana”. “Le Amministrazioni locali-continua- adottino quindi dei provvedimenti, delle “ordinanze” che rafforzino il senso della sicurezza, che pianifichino, anzitempo, dei tavoli di concertazione con le autorità preposte all’ordine pubblico e che impongano le regole per una civile convivenza, disciplinando con “ordinanze” le aperture di centri di accoglienza, individuando le aree a rischio ed evitando che, soprattutto, grosse strutture possano essere realizzate negli agglomerati urbani non in grado di recepirle”.
Infine, chiede ai sindaci di trovare “la forza e il coraggio di affrontare la tematica, andando oltre la gestione del puro e semplice quotidiano, e di pianificare l’ordine e la sicurezza rispetto ad un fenomeno che ci sta travolgendo non subendo in modo passivo tale situazione”.