Il tesoretto di 500mila euro ritorna al suo posto. Illegittime le delibere di variazioni al bilancio

SCIACCA.  Sembra che la delibera di variazione al bilancio stia per essere revocata dal commissario. Il “tesoretto” di 500.000 euro ritorna al suo posto e non può essere dirottato sul capitolo destinato ai costi per la monnezza. Avevamo scritto il 14 novembre https://www.corrieredisciacca.it/comune-il-tesoretto-di-500mila-euro-buttati-nella-spazzatura/
e lo stesso giorno l’assessore al Bilancio, Michele Bacchi, ci scrisse sottolineando che “i 500mila euro potranno in futuro essere utilizzati per finalità diverse”. https://www.corrieredisciacca.it/bacchi-i-500-000-euro-destinati-al-capitolo-dei-rifiuti-potranno-in-futuro-essere-riutilizzate-per-finalita-diverse/

Ma così non è, e il nostro articolo ha centrato la sostanza. Quei 500.000 euro frutto di risparmio sui mutui contratti, non possono essere oggetto di variazione di bilancio per essere spostati sul capitolo relativo ai rifiuti solidi urbani. Ecco perchè il titolo dell’articolo del 14 novembre scorso “Il tesoretto buttato nella monnezza”

Eppure, la variazione aveva superato il vaglio degli uffici, prodotto due delibere di giunta e una delibera del commissario ad acta che sostituisce il Consiglio comunale. Ma qualcosa è accaduto. Qualcosa che ha aperto gli occhi del commissario Pietro Valenti. In buona sostanza, la variazione di bilancio sembrerebbe non possa effettuarsi nel corso dell’esercizio provvisorio, come recita il Testo Unico Enti Locali.

Ricordiamo ai nostri lettori che la variazione di bilancio, che ha prodotto le delibere che dovrebbero essere revocate, deriva dalla richiesta del Dirigente del 3° Settore per “copertura del maggior costo, rispetto al 2019, degli oneri di conferimento dei rifiuti in discarica”. In buona sostanza, il capitolo è vuoto e non si può far fronte ai costi di discarica per l’anno in corso.

La richiesta di impinguamento del capitolo, intanto, dimostra che il costo della spazzatura ha subito, quest’anno, un notevole aumento che sarà girato sui contribuenti.

La variazione può effettuarsi in caso di una acclarata emergenza rifiuti, cosa che attualmente non c’è. Un’emergenza che dovrebbe essere sancita con un’ordinanza del sindaco.
La domanda appare spontanea, come è stato possibile? Come è possibile che una variazione al bilancio abbia transitato vestita da una legittimità che non ha? Come è possibile che abbia anche superato l’esame del Collegio dei Revisori?

Precisiamo che è meglio tardi che mai e che il Commissario si è accorto, seppure dopo aver deliberato, che gli atti a lui presentati a corredo -per poter a sua volta deliberare in sostituzione del Consiglio comunale- erano non legittimi.

Allora, una considerazione ci sembra utile fare. La mancanza dell’organo di controllo, cioè il Consiglio comunale, è una falla che il Comune non può permettersi. Saranno estenuanti i dibattiti, le osservazioni dei consiglieri comunali, le lunghe sedute, talune infruttuose, ma il Consiglio comunale rimane un filtro essenziale. Specie con una Amministrazione non vigile che ha trasmesso la delibera al Commissario.

Alexis Henri Charles de Clérel de Tocqueville aveva visto bene quando nell’esaltare l’impianto della democrazia (Scrisse La Democrazia in America dopo un suo viaggio) lo ancorò ad un sistema di pesi e contrappesi. Nella nostra Sciacca le istituzioni elettive mancano, attualmente, di questo fondamentale sistema di equilibrio e di controllo. Un commissario non basta, un Consiglio comunale si, essendo fonte di interventi, osservazioni, filtri, proposte e dibattito, anche, talora, estenuante.

Filippo Cardinale