Il Tar dichiara inammissibile il ricorso proposto dal Comune di Santo Stefano Quisquina avverso la realizzazione di un pozzo
Tocca adesso al tribunale superiore delle acque pubbliche occuparsene. L’opera è inserita tra gli interventi necessari a mitigare l’emergenza idrica
Il Tar Sicilia ha dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in favore del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.il ricorso del sindaco di Santo Stefano Quisquina, Francesco Cacciatore, contro la realizzazione del pozzo Monnafarina. Il ricorso era stato presentato dopo che Aica lo scorso agosto aveva deliberato la realizzazione del pozzo con una condotta di adduzione all’acquedotto Voltano nei Comuni di Castronovo di Sicilia e Santo Stefano nell’ambito del piano regionale contro l’emergenza idrica.
Per resistere al ricorso si sono costituiti in giudizio sia l’Ati di Agrigento, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, che l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini con il patrocinio dell’avvocato Michele Cimino. I due legali hanno eccepito come il provvedimento autorizzatorio impugnato dal Comune di Santo Stefano Quisquina risultava posto a valle di atti di pianificazione generali non più contestabili, in quanto il progetto risultava già inserito nel Piano dell’Ambito dell’ATO di Agrigento approvato dall’assemblea dei Sindaci con deliberazione del 2020 e con la presenza del Sindaco del Comune ricorrente. Ed inoltre, detto piano era stato altresì riapprovato a seguito della conclusione della procedura di VAS con deliberazione del dicembre del 2023 avverso la quale non era mai stata proposta alcuna impugnativa.