IL TAR DA’ RAGIONE A GIRGENTI ACQUE, ANNULLATE LE RODINANZE DEI SINDACI DI RIBERA E LUCCA SICULA

Il Tar di Palermo ha annullato le ordinanze dei sindaci di Lucca Sicula e Ribera, ossia Giuseppe Puccio e Carmelo Pace, che avevano fatto divieto alla Girgenti Acque SpA di procedere alla sospensione o al distacco dell’erogazione idrica per gli utenti morosi. Secondo il Tar di Palermo, si legge nell’ordinanza, il primo cittadino non può impedire al Gestore del Servizio idrico integrato di azionare i rimedi di legge tesi a interrompere la somministrazione di acqua nei confronti di utenti non in regola con il pagamento della bolletta.

In poche parole, un soggetto terzo, in questo caso il Comune, non può intromettersi all’interno del rapporto contrattuale tra utente e gestore, sebbene, è sempre meglio ricordarlo, il contratto di utenza e gestione sia stato siglato non dai cittadini, ma dalla classe politica sulla base dei dispositivi di legge in vigore, quella stessa classe politica locale, provinciale e regionale, che oggi preme o fa finta di premere per tornare alla gestione pubblica dell’acqua.

Il Tribunale amministrativo regionale ha così deciso, quindi, di accogliere il ricorso di Marco Campione, presidente di Girgenti Acque, in merito alla domanda di annullamento dell’ordinanza sindacale emessa dai sindaci di Lucca Sicula e Ribera. La decisione del TAR fa seguito a quella già presa per quanto riguarda i comuni di Sambuca di Sicilia, Casteltermini e Montevago: anche in quel caso il tribunale aveva accolto il ricorso del gestore ed annullato le ordinanze dei sindaci che vietavano di mettere i sigilli ai contatori degli utenti non in regola con i pagamenti. Come si ricorderà, il TAR di Palermo, nel prendere in esame un’ordinanza emessa dal comune di Grotte, aveva quantomeno dato ragione a quei sindaci che avevano impedito al gestore di staccare il servizio di fognatura in caso di morosità. Insomma, se non paghi le bollette, sei per ora ancora libero di utilizzare i servizi igienici, ma non di lavarti o bere.