IL SOSTITUTO PROCURATORE VAIRA TRASFERITO A TRANI

Era l’11 aprile del 2011 quando si insediarono i tre nuovi giovani magistrati inquirenti Michele Marrone, di Trapani, Alessandro Moffa, di Lanciano e Giovanni Lucio Vaira, di Foggia. Gli Uffici della Procura della Repubblica sfiorarono il 100% dell’organico dei magistrati inquirenti, dopo un lungo periodo in cui prestavano servizio solo il procuratore capo Enzo Pantaleo e il sostituto Salvatore Vella. Ovviamente, con sforzi immani. Tanto che, all’insediamento dei tre giovani magistrati, il procuratore Pantaleo disse: “Abbiamo fatto l’impossibile fino ad oggi. La Procura era ridotta ai minimi termini, eravamo in due. Tutto quello che abbiamo fatto va condiviso con lo spirito di abnegazione di tutto il personale della Procura che ha dimostrato doti eccezionali”.

Sotto la guida del Procuratore capo i tre nuovi magistrati hanno dimostrato ottime capacità. Meriti riconosciuti dagli avvocati che hanno avuto modo di apprezzare la professionalità nel corso dei dibattimenti.

Ha lasciato Sciacca, per trasferirsi alla Procura di Trani, il magistrato Lucio Giovanni Vaira. Ho avuto modo di apprezzare, per il ruolo di giornalista che segue la giudiziaria, le doti professionali di Vaira.

I modi garbati usati nelle nostre conversazioni improntate al forte rispetto dei ruoli e delle esigenze investigative hanno segnato un rapporto davvero indelebile. Ma mi piace esaltare un aspetto che ha reso il magistrato Vaira davvero eccezionale. La sua forte carica umana. Il binomio non è facile e spesso il magistrato, sia esso inquirente che giudicante, quasi alza un muro che divide nettamente il senso del ruolo da quello delle emozioni.

Ho avuto modo di scoprire il magistrato Vaira oltre il perimetro della professione e scrutare, invece, quello delle emozioni. L’occasione è stata l’estate in cui un barcone di migranti approdò a Sciacca con esiti devastanti. In quell’occasione morì tra le eliche del motore un giovanissimo migrante in cerca di una vita nuova, di una speranza nuova. Trovò, invece, la morte. Fu in quell’occasione, ma poi ci fu modo che essa si replicasse, che conobbi la forte carica umana del magistrato Vaira. Al giovane magistrato gli auguri di una splendida carriera, nella certezza che porterà nel cuore un pezzo di Sciacca.

Filippo Cardinale

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