IL SILENZIO GEOTERMICO. DIECI DOMANDE AL SINDACO

Sulla K Energy Vito Bono deve ancora spiegare alla Città. La ricerca geotermica rischia di compromettere il bacino idrotermale

C’è il rischio serio che si comprometta il bacino idrotermale e che le nostre stufe vaporose possano subire un grave danno. Stiamo subendo un’ulteriore violenza al nostro territorio, e dal Comune c’è il massimo silenzio. Anziché ribellarsi, il sindaco fa sempre finta di non sapere. Esca dalla sua ovattata stanza, se ne vada alla Regione, vada dal suo grande elettore Raffaele Lombardo e si incateni fino a quando non riceve lo stop al rilascio delle autorizzazioni alla K Energy per effettuare ricerca geotermica sotto il nostro suolo, importante bacino idrotermale. Non cambiamo la nostra idea sulla facilità con cui grossi progetti di fonte energetica alternativa passino sulla nostra testa. Non è possibile che il sindaco ogni volta dica di non sapere nulla, salvo poi essere smentito.

Basta guardare la lettera che pubblichiamo . L’ingegnere Capo del Dipartimento regionale dell’Energia, Salvatore Giorlando, in data 15 giugno invia una raccomandata al “Signor Sindaco del Comune di Sciacca”. Raccomandata che viene assunta al protocollo n. 19574 in data 14 giugno con oggetto : pubblicazione avviso dell’istanza in data 25 maggio 2009 della società K Energy per ottenere il permesso denominato “Campo Geotermico di Sciacca”.

Si tratta di ricerche in profondità per trovare energia da vapore. L’area interessata è di 460 chilometri quadrati. La lettera della Regione, dunque, passa dalla scrivania del sindaco, sotto i suoi occhi. Poi viene smistata. Il Comune ha 20 giorni di tempo per avanzare eventuali opposizioni. Ma nulla avviene. Tutto prosegue nel silenzio assoluto. Scade il tempo delle “eventuali opposizioni”. E dire che il territorio diR00;Sciacca merita di essere tutelato, ma soprattutto ha caratteristiche tali da presentare immediatamente una sfilza di opposizioni: ha il bacino idrotermale delle terme più importanti della Sicilia, ha le stufe vaporose di San Calogero, uniche al mondo, ha la riserva naturale protetta San Calogero. Nulla, invece. A tutt’oggi, il sindaco avrebbe modo di fare della questione una dura lotta nei confronti della Regione Sicilia. Il parlamentare Ignazio Messina ha presentato interrogazione al Governo.

“Il rischio – afferma Messina- è che lo sfruttamento provochi la riduzione o l’esaurimento delle sorgenti superficiali e profonde, con la conseguente scomparsa delle stufe vaporose di San Calogero e la fine del termalismo”. Riceve una risposta dal sottosegretario all’Ambiente degna di essere annoverata tra le barzellette. “Non esistono ancora le autorizzazioni”. Questo ha risposto. Ma perbacco, meglio! E’ adesso che bisogna intervenire, prima che le autorizzazioni vengano rilasciate! Non dopo, quando nulla c’è da fare.

Noi del Corriere di Sciacca, ci rivolgiamo al sindaco Vito Bono, lo facciamo in anticipo, anche per stimolarlo a intraprendere qualche azione a tutela del territorio. Intanto, gli ricordiamo che la Valutazione di Impatto Ambientale è una fase fondamentale nell’iter autorizzativo di questi progetti. Nel caso specifico, inoltre, rappresenta l’unico momento in cui il Comune di Sciacca può fare sentire la sua voce. Un eventuale silenzio in questa fase è di fatto un assenza al progetto. La documentazione che arriva al Comune di Sciacca allegata alla richiesta di assoggettabilità al VIA è formata almeno dai seguenti documenti: 1) Sintesi non Tecnica 2) Progetto preliminare 3) Studio di Impatto Ambientale 4) Copia di tutti i permessi o concessioni rilasciati Il comune di Sciacca, sulla base del progetto presentato è chiamato ad esprimere un parere, e per farlo ha 45 giorni di tempo a disposizione. Le potenziali ricadute sulla città di Sciacca possono essere molto rilevanti, in funzione della tipologia, della tecnologia e della posizione di tali pozzi si possono ipotizzare problemi al bacino idrotermale o un aumento dell’attività sismica della zona, senza contare il rilascio in atmosfera di anidride solforosa.

Caro signor sindaco, le poniamo alcune domande che sorgono spontanee e la cui risposta è doverosa nei confronti della città:

1) Ha dato il Sindaco, incarico ai suoi uffici, perchè valutassero le ricadute sul bacino idrotermale e sul territorio di Sciacca del progetto della K-Energy?

2) Perchè non ha allertato la popolazione di un progetto con così grandi ricadute sul futuro della città?

3) Sono state presentate le osservazioni agli uffici competenti entro il termine perentorio di 45 giorni dalla presentazione delle istanze?

4) Perchè il Sindaco non rende pubbliche le osservazioni dell’ Ufficio Tecnico di Sciacca?

5) Perchè il Sindaco non rende pubblici i progetti della K Energy?

6) Il Sindaco di Sciacca è favorevole o contrario a questo progetto Geotermico?

7) Il comune di Sciacca è in possesso della documentazione realativa al progetto di ricerca della K-Energy?

 8) In caso negativo, perchè non ha richiesto la documentazione prevista per legge ? Oppure ha smarrito i documenti?

9) Esisitono altre valutazioni di impatto ambientale che riguardano il Comune di Sciacca, e se si quali e perchè non se ne parla?

10) Quali iniziative il signor sindaco sta approntando?

Buon lavoro.

Filippo Cardinale

Archivio Notizie Corriere di Sciacca