IL SILENZIO DELL’ATI. NULLA SI SA DELLE ASSEMBLEE SVOLTE
Perché l’organo assembleare, formato da sindaci e quindi da eletti dal popolo, non comunica nulla ai cittadini? Perché l’Ati bacchetta la Girgenti Acque per scarsa comunicazione, quando poi è essa stessa ad essere molto più carente nel comunicare la sua attività alla gente?
Ieri si è svolta l’Assemblea dell’Ati, formata dai sindaci dei Comuni agrigentini. Sul tavolo c’è la problematica dell’acqua, della gestione del bene prezioso, le lamentele dei cittadini, i problemi delle reti idriche colabrodo, oltre all’anomalia dei 16 Comuni che hanno disobbedito alla legge e non hanno consegnato le reti al gestore.
“Mi è sembrato di rivedere scene della vecchia politica”, questa è la riflessione dell’avvocato Linda Bellomo sull’incontro di ieri dell’Ati. Parole che dipingono una sintesi di un incontro dei sindaci che ha deluso le aspettative delle associazioni a difesa dell’acqua pubblica.
“Ieri dice Gaetano Milioti del Coordinamento Titano – si è svolta la prevista assemblea dell’Ati Idrico di Agrigento. All’ordine del giorno vi era tra l’altro l’approvazione della proposta di designare un tecnico di provata competenza ed esperienza che effettuasse le audit agli impianti di depurazione, a partire da quelli già da anni sequestrati dalla Magistratura. E’ accaduto quello che noi paventavamo, e cioè hanno proposto e deliberato di stipulare una convenzione con l’Università per avvalersi dei tecnici e dei docenti universitari per l’effettuazione di queste audit. Al Coordinamento ciò non piace. Non ci soddisfa”.
Perché? Lo dice Gaetano Milioti: “In primavera eravamo stati già beffati da una commissione di quattro super tecnici nominati dall’ assessorato regionale all’Energia che dopo aver effettuato i loro controlli aveva sentenziato che nessun addebito si poteva muovere all’operato del Gestore. Ma come abbiamo oltre una decina di depuratori sequestrati dalla Magistratura e non vi è nulla da segnalare?”
L’Ati appare sempre più come una struttura lontana dalle esigenze dei cittadini. Eppure, dovrebbe essere il tutore dei loro diritti. Dalle riunioni trapela qualche notizia solo con il perseverare delle attività delle associazioni e dei comitati. Per il resto, nulla. Silenzio. Chiedete ad ogni cittadino cos’è l’Ati. Vi renderete conto della distanza siderale che intercorre tra l’Ambito Territoriale Idrico e il comune cittadino.
Filippo Cardinale