“Il servizio idrico tra il tragico e il grottesco. I sindaci hanno perso 3 anni”. Durissimo attacco di Titano
PROVINCIA DI AGRIGENTO. Durissimo attacco del coordinamento Titano che rappresenta le associazioni “Prometeo Ius“ Favara, Comitato Cittadino Storico S. Biagio Platani, Comitato Fondachello Playa Licata, Adiconsum Favara, Gad Piccolo Teatro Canicatti, Associazione Montevago Acqua e Vita, Cittadinanzattiva Casteltermini, Cittadinanzattiva Licata, Comitato civico Acqua e Beni Comuni Raffadali, Centro Studi De Gasperi Sciacca.
“Assistiamo attoniti e preoccupati- scrive il Coordinamento in una nota- all’evoluzione della vicenda del servizio idrico, dai risvolti a volte tragici, altre volte grotteschi, senza la possibilità di capire con quali esiti e quando potrà finalmente concludersi. Il tragico è dato dell’emergenza idrica siciliana incrociatasi con il “collasso” della gestione commissariale del Servizio Integrato Ati Ag9”.
Un attacco che trova radici nella convinaione che “le due emergenze potevano essere benissimo evitate provvedendo per tempo e agendo nell’interesse della collettività. Questo non avviene e ne abbiamo dato riscontro parecchie volte, ma l’aspetto grottesco è che devono risolvere il problema coloro i quali, con vari gradi di responsabilità, hanno determinato l’emergenza”.
“Cos’altro hanno fatto i sindaci dell’Ati se non far collassare il gestore commissariato impiegando quasi 3 anni dalla risoluzione contrattuale con Girgenti Acque alla costituzione di Laica?”, aggiunge la nota. E poi ancora: “Hanno prima fortemente osteggiato l’ipotesi di un commissariamento regionale, ma dopo sei mesi è stato lo stesso direttivo Ati a farsi commissariare dalla regione”.
Successivamente, viene nominata la commissaria ad acta, “ma dopo nove mesi e mezzo non ha ancora sciolto i nodi cruciali previsti dal suo incarico. non ha sciolto il nodo delle gestioni autonome ex art. 147 contribuendo all’approvazione di un piano d’ambito deficitario dei giusti presupposti di legge, con gravi conseguenze sull’assegnazione dei fondi europei e cagionando a tutto l’ambito un danno erariale ancora da calcolare. questo sta ricadendo a cascata sull’azienda speciale consortile, per la quale è stato redatto un piano d’ambito contenente dati non corrispondenti alla realtà attuale, le attuali tensioni che riguardano il personale ne sono un chiaro effetto, così prefigurando una pessima futura gestione del sii e difficoltà di natura economico-finanziaria”.
Per il coordinamento Titano, adesso “è necessario sciogliere con serietà e responsabilità questi nodi, con buona pace degli interessi di bottega di questo o quel sindaco, altrimenti oggi non si sta facendo altro che preparare il terreno per una nuova futura emergenza e magari portare i cittadini a dover rimpiangere il gestore privato! riteniamo che questo non ce lo possiamo ne dobbiamo permettere”.
Titano chiede “l’istituzione dell’unità di crisi per come richiesto al Prefetto insieme alle altre associazioni”, poiché “l’emergenza idrica è già emergenza sociale e sanitaria visto che rischiamo di restare con i rubinetti a secco prima del 2 di agosto”.