Il servizio idrico in provincia nelle mani della politica. Adesso ai vertici ci sono sindaci di centrodestra. Cambierà qualcosa ?
Dopo l’elezione del presidente dell’assemblea di Aica (ritardata perchè nessun sindaco era disponibile), c’è adesso un’alternanza. Prima erano tutti di centrosinistra
Una volta i sottogoverni erano merce ambita. Al di là delle indennità, più o meno alte, ma a volte anche senza, il ruolo di vertice in una società pubblica o a controllo pubblico, regalava potere e forza contrattuale. Oggi le cose sono in parte cambiate. Il politico di paese che prima strattonava il suo parlamentare di riferimento cercava un incarico, ora valuta meglio eventuali benefici e svantaggi.
E’ il caso della presidenza dell’assemblea dei sindaci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentino, la società consortile voluta dai sindaci della provincia per la gestione del servizio idrico reduce dagli anni di gestione privata targata Girgenti Acque. Le difficoltà con cui questo soggetto pubblico è stato costituito nel luglio del 2021, i gravi problemi finanzieri e le costanti critiche quotidiane all’indirizzo soprattutto dei sindaci che sono soci ma che vedono Aica come soggetto esterno e spesso la criticano senza rendersi conto di esserne i proprietari, hanno determinato un distacco rispetto alle cariche societarie di vertice.
Alla scadenza del precedente mandato di 3 anni, gestito pur con le difficoltà note con competenza e autorevolezza dal sindaco di Grotte Alfonso Provvidenza, nessuno dei sindaci soci di Aica voleva assumere la presenza dell’assemblea. Ci sono voluti oltre quattro mesi per trovare un… volontario.
Ad “immolarsi” è stata il sindaco di Realmonte, Sabrina Lattuca, eletta all’unanimità. Al termine di una manovra di “convincimento” è arrivato il si di Sabrina Lattuca, una dei sindaci di area centrodestra che oggi sono in maggioranza in provincia di Agrigento. Ma il consenso lo hanno dato anche i primi cittadini della controparte politica. Una donna torna dunque ad assumere una carica di vertice in seno agli organismi che gestiscono il servizio idrico in provincia di Agrigento: in precedenza era stato l’ex sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ad occupare la poltrona di presidente dell’Ati Idrico. Vice di Sabrina Lattuca sarà Salvo Di Bernardo, sindaco di San Biagio Platani. Da notare che per la prima volta le due massime cariche degli enti che si occupano di servizio idrico saranno occupate da sindaci di area centrodestra: fino a pochi mesi fa i presidenti di Ati e Aica erano entrambi targati Partito Democratico.
Il nuovo presidente è animata di buone intenzioni: vuole avere un dialogo costruttivo con le associazioni e intende mettere in campo le strategie per aiutare le utenze delle categorie più deboli. Lattuca sa già che deve assumere la presidenza dell’azienda consortile in un momento difficile, con una situazione finanziaria complessa e un’emergenza idrica ancora in atto. Era già sindaco nella fase del commissariamento del precedente gestore e nella fase della costituzione del nuovo soggetto consortile che ha assunto la gestione del servizio idrico in provincia, per cui dovrebbe conoscere da vicino le vicende degli ultimi anni e il complicato percorso che ha fatto e sta facendo Aica, con i sindaci soci spesso indicati dalle associazioni come responsabili delle inefficienze. “Voglio recuperare il rapporto con la Consulta degli utenti e avviare una fase di collaborazione partendo dai bisogni quotidiani dei cittadini – ci dice Lattuca – e compatibilmente con il potere assegnato all’assemblea”.
Non resta che augurare buon lavoro alla nuova presidente, alla quale è giusto ricordare ciò che molti sindaci soci trascurano. E cioè che l’assemblea dei soci è l’organo collegiale deliberativo di una società ed è l’organo in cui si forma e in cui si esprime la volontà sociale che poi viene attuata dall’organo amministrativo, ovvero il consiglio di amministrazione. Se i sindaci sono rappresentativi di una comunità che oggi, al di là dell’emergenza determinata dalla carenza di piogge, non è soddisfatta del servizio offert, devono cominciare a fare qualcosa di concreto.