Il ritorno di fiamma di Ambrogio per la Valenti: “Giusto ritornare in maggioranza”
SCIACCA. Il consigliere comunale (Perreriano di ferro) Giuseppe Ambrogio sente odore di elezioni all’ex provincia di Agrigento e manda fiori al sindaco. Fiori sotto la forma di parole dalle quali emerge la voglia di rientrare in maggioranza. E’ stato intervistato dal collega Massimo D’Antoni al Tg di Rmk sottolineando di “parlare a titolo personale” perchè “non ha sentito i colleghi Guardino e Ruffo”. Ambrogio non parla mai a titolo personale, semmai esce in avanscoperta per capire se in giro ci sono indiani.
E’ difficile ingoiare “titolo personale”. Nella sua dichiarazione esalta il sindaco, tanto da definirla affettuosamente “una folle perchè in piena emergenza Covid è stata in ospedale e comunicava con la città”. Nella foga, Ambrogio dimentica il ruolo incessante e fondamentale avuto dalla stampa saccense a comunicare ogni dettaglio dell’emergenza sanitaria. Ma quando Ambrogio si mette un microfono davanti alla bocca va liscio come l’olio.
Al di là degli apprezzamenti al sindaco, dietro i fiori (virtuali) c’è una strategia di entrance, contraria a quella inglese di fuoriuscita dall’Unione Europea. Certamente, ne siamo convinti, la “missione” di Ambrogio è un’apri pista, un sondare una via che consente di sotterrare le furibonde liti intercorse tra Nuccio Cusumano e il sindaco Francesca Valenti. Con la conseguente uscita dalla maggioranza e la dichiarazione di indipendenza. Exit che indusse Carmelo Brunetto a rassegnare le dimissioni.
Il potere logora chi non ce l’ha, diceva il divo Giulio. E la scia democristiana è sempre presente nella visione politica “del navigato” Nuccio Cusumano. Insomma, sembrerebbe che nella plancia di comando di Italia Viva si sia tracciata una rotta di avvicinamento. Ma come giustificarla all’opinione pubblica dopo i pubblici litigi?
Step to step. Del resto, nella pancia della balena bianca dominava il tempo. Prendere tempo, capire, vedere, e poi, al momento opportuno attuare la strategia. Si va verso l’allargamento della giunta. Perché perdere questa occasione? Ma soprattutto Ambrogio avrà pensato: chi mi darà i voti per essere eletto alla provincia? Si ricorda ai lettori che il cittadino non vota, è privilegio solo dei consiglieri comunali.
Ambrogio dice di parlare a titolo personale, ma certamente pensa collettivamente spinto dal suo gruppo di cui è capo in aula consiliare. Ambrogio è stato un ostacolo forte alla mozione di sfiducia. Le cambiali hanno la scadenza e si mettono all’incasso.
Filippo Cardinale