IL PRIMO PASSAGGIO IN CONSIGLIO COMUNALE E’ DI PISANO: LASCIA IL PDL PER “FRATELLI D’ITALIA”

“Il Pdl mi provoca conato di vomito”. E poi ancora:”Nel 2008 con molti mal di pancia seguii il percorso di Alleanza Nazionale nel Pdl”

Sono passati appena sette mesi e in Consiglio comunale si registra il primo passaggio politico da una parte ad un’altra.

Il record appartiene al consigliere comunale Francesco Pisano che passa con Giorgia Meloni.

E’ lo stesso Pisano a spiegare il motivo. “Una scelta presa insieme alla mia comunità militante di Sciacca ascoltando anche altre realtà con le quali da anni condividiamo lo stesso percorso politico. Una scelta difficile. Non per il partito che lascio il quale da tempo provoca in me, e credo in tutti gli italiani, solo conato di vomito, ma per alcuni camerati che probabilmente sceglieranno di rimanere nel PDL o forse prendere altre strade”.

Pisano continua: “In particolare sono per me giorni difficili in quanto fin da ragazzino ho seguito Giorgia Meloni, insieme alla mia comunità, in ragione di ciò che rappresentava. Non ho cambiato idea, anzi a 29 anni sono ancora più convinto delle idee che mi affascinarono fin da ragazzino. Continuo a credere in una “destra”  sociale, nazionale, identitaria e comunitaria quindi non liberal. Non riesco più a comprendere le scelte tattiche e ideologiche dei vertici del Pdl. Per molti rimane un profondo affetto e profonda amicizia, tuttavia non riesco più a seguirli sul piano politico. Rimanere all’interno del PdL sarebbe solo per opportunismo, non per reale convinzione”.

Poi entra nel merito della questione:”Nel 2008 con molti mal di pancia seguii il percorso di Alleanza Nazionale nel PDL. Allora pensai che fosse per la destra italiana un suicidio (voluto consapevolmente da Fini). I risultati elettorali mi dimostrarono che il nostro elettorato voleva semplificazione con un partito unitario del centrodestra. Insieme a tanti ci convincemmo che la sfida era tutta nell’orientare il partito verso le nostre posizioni. Tutto questo si è rivelato impossibile. Tra noi e quasi tutti gli ex di Forza Italia c’è una netta differenza antropologica. Il PdL ha preso i peggiori difetti di FI e AN. È prevalsa la logica del partito di plastica e liederistico. Nessun collante ideale ma per lo più volontà di gestire potere. Correntismo esasperato. Un garantismo estremo trasformato in impunità. Personaggi indegni mandati nelle istituzioni con l’inesistente selezione per merito”.

“Mi chiedo: ora che esiste un’alternativa seria al PDL perchè non aderire? A queste considerazioni si aggiungono alcune questioni territoriali. Il PDL in Sicilia è stato segnato dalla presenza di personaggi che hanno distrutto il partito. Gianfranco Miccichè, padre padrone di FI, successivamente protagonista della scissione interna. Renato Schifani personaggio senza alcun radicamento nel territorio  innalzato al rango di seconda carica dello Stato (e da quella poltrona ha continuato ad intromettersi nelle vicende del partito in Sicilia contribuendo al suo sfacelo). Angelino Alfano un semplice portavoce di Berlusconi scambiato  per leader”.

Non dimentica Dell’Utri, Pisano. “Infine il PDL in Sicilia è stato macchiato da Marcello Dell’Utri il cui eroe è il mafioso Mangano” .

Ed ecco perchè l’adesione a Fratelli d’Italia. “Innanzitutto premetto che al congresso di Azione Giovani di Viterbo votai Giorgia Meloni e la votai con convinzione . Accettando e riconoscendo così Giorgia come mio Presidente nazionale. Con lei ci sono stati in questi anni alti e bassi: contrapposizione su alcune questioni ma anche collaborazione e condivisione di tante battaglie. Lei ha sempre rispettato la realtà di Sciacca riconoscendoci capacità politiche e radicamento nel territorio. Riconosco a Giorgia Meloni coraggio e capacità di rappresentare un patrimonio ideale dimenticato dai colonnelli ex AN. Coraggio nel decidere prima di candidarsi alle primarie contro tutti e poi di staccarsi dal PDL. Nella sua posizione di giovane ex Ministro avrebbe potuto garantirsi unicamente il suo seggio. So per certo che non aveva molta voglia di candidarsi alle primarie. Ha però compreso  che era chiamata a guidare un mondo che non poteva essere rappresentato da Alfano. Sul piano politico è praticamente l’unica a difendere e affermare il primato della politica sulle logiche dei poteri forti bancari, la sovranità nazionale, la giustizia sociale in favore di giovani precari e disoccupati, la partecipazione nel partito attraverso il metodo delle primarie a tutti i livelli. Mi entusiasma nome e simbolo del nuovo movimento, anche se una parte di me avrebbe fatto pure a meno di La Russa . Sono perplesso anche all’ipotesi di un’alleanza con il resto del centrodestra che candiderebbe ad oggi Berlusconi. Mi sento però a casa mia quando leggo che in Fratelli d’Italia non saranno candidati i condannati anche solo in primo grado, quando sento che i parlamentari verranno scelti tramite primarie interne (per superare le logiche del Porcellum). Mi sento a casa quando leggo che Fratelli d’Italia rifiuta categoricamente l’ipotesi di un Monti bis perchè rappresenta un attacco alla sovranità nazionale, quando sento che se alleati con altri partiti di centrodestra varrà la logica delle primarie (non celebrate): esprimerà il candidato premier la forza politica della coalizione che prende più voti”.

Pisano conclude: “So che questa avventura è difficile per motivi elettorali. So che lo stesso nuovo movimento politico può fallire come ogni cosa umana. So anche che tutto questo è già successo nel PDL quindi non ha senso continuare quel percorso. L’alternativa sarebbe lasciare l’impegno politico e questo non fa parte della storia mia e della comunità cui appartengo. Soprattutto so che affronterò questa bella avventura con tanti fratelli. ‎”E’ impossibile, disse l’orgoglio, è rischioso disse la ragione, è inutile, disse l’esperienza, allora proviamoci, disse il cuore”.

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