IL PREFETTO COCCIUFA: “ORGOGLIOSA DI ESSERE DONNA E SICILIANA. LAVORO DI SQUADRA AL SERVIZIO DELLA GENTE”

Si è insediato stamattina il nuovo Prefetto di Agrigento dopo il trasferimento a Varese del suo predecessore Dario Caputo. Maria Rita Cocciufa, è siciliana ed è la prima donna alla guida della Prefettura di Agrigento.

Le sue radici siciliane, non solo natie ma anche professionali, pongono il nuovo Prefetto a tenere saldo il timone della cabina di comando della rappresentanza territoriale del Governo nazionale.

La nostra provincia agrigentina è, purtroppo, densa di temi irrisolti, dalla disoccupazione alla crisi economica, dalla rinverdita migrazione all’immigrazione, dalla presenza mafiosa alla criminalità più in genere. Vive, attualmente, come il resto del Paese, l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus.

Il nuovo Prefetto prende le redini anche della grave emergenza che riguarda il servizio idrico , la sua gestione, la sua criticità. Un servizio condotto sotto la gestione commissariale sancita dal prefetto Caputo. Un’emergenza di straordinaria portata nei confronti della quale, siamo fortemente convinti, il prefetto Maria Rita Cocciufa, riserverà la stessa attenzione del suo predecessore. Ma senza perdere tempo perché l’acqua è un bene vitale.

La conferenza stampa della tarda mattinata, avvenuta con la piattaforma telematica, ha compiuto un primo importante step: creare l’indispensabile sinergia tra l’Istituzione prefettizia e la stampa. Una sinergia che trova il suo scopo unico in un servizio ideale fornito alla collettività, radicato nella correttezza delle notizie, nella loro fondatezza. Informare e formare sembra essere il collante che ha unito sin da oggi e immediatamente Prefetto e stampa agrigentina. Ruolo della stampa che il Prefetto ha ben chiaro.

“Sono molto felice di essere stata chiamata a dirigere la Prefettura di Agrigento, e non è una frase di comodo. Ritornare sul territorio e lavorare per la mia gente è motivo di grande orgoglio”, ha detto subito la dottoressa Maria Rita Cocciufa. Che sia una espressione dettata dal cuore appare evidente dagli occhi, dal suo sguardo. Non è, davvero, una frase di circostanza. La frase pronunciata contiene quella nota che caratterizza una donna, la nota della spontaneità, del trasmettere senza i veli dell’apparenza uno stato d’animo reale, quello dell’essere.

“Arrivo in un momento molto delicato e mai avrei potuto immaginare di trovarmi in una situazione come quella che stiamo vivendo. Sono pronta a sostenere il compito complesso e articolato ce bisogna svolgere in questa provincia. Tanti temi che per me non sono del tutto nuovi. Sono siciliana e conosco quanti i nostri territori siano caratterizzati da tante e diversificate problematiche che partono da lontano”.

Poi aggiunge: “Il ruolo del Prefetto non è quello di avere una bacchetta magica che tutto risolve, ma è quello di lavorare in sinergia con tutte le istituzioni, in primis con le forze dell’ordine, ma anche con gli enti locali, per accompagnare certi processi verso soluzioni. Il tutto attraverso un indispensabile ruolo di squadra”.

Per il nuovo Prefetto, “la provincia agrigentina non accusa solo il tema dell’immigrazione. Sono presenti diversi fenomeni di criminalità, ma anche sociali con un forte tasso di disoccupazione. Il mio impegno allarga il ventaglio di attenzione sulle varie sfaccettature presenti sul territorio”.

L’essere donna di chi ora guida la Prefettura si coglie anche dal pensiero rivolto “verso le categorie più deboli e verso coloro che in questo momento di emergenza sono esposti maggiormente alla debolezza. E la nostra provincia, purtroppo, abbonda in modo atavico di debolezza nel suo tessuto sociale”.

Non chiude la videoconferenza, il Prefetto Maria Rita Cocciufa, senza rivolgere una appello ai noi giornalisti, un appello che ama possa essere diffuso alla popolazione agrigentina. Un appello che le sta nel cuore: “Desidero trasmettere la mia vicinanza agli agrigentini, una vicinanza vera e non di circostanza. Una vicinanza che è accompagnata dagli strumenti di cui dispone l’Istituzione da me diretta. Non abbiamo soluzioni miracolose, ma abbiamo tanta voglia di fare, tanta voglia di costruire insieme dei percorsi nei quali incanalare le esigenze della popolazione e trovare le soluzioni”.

Filippo Cardinale