IL PIANTO DI MICCOLI: “CHIEDO SCUSA”

Di Sabrina Macaluso 

“Chiedo scusa a Palermo, alla mia famiglia, a Falcone e ai suoi parenti” “Ci vediamo sotto l’albero di quel fango di Falcone”, aveva detto al suo amico Mauro Lauricella, figlio di un boss della Kalsa”.

Un pianto lungo e ininterrotto quello dell’attaccante del Palermo-calcio, affranto dal rimorso per quella frase che potrebbe compromettre un’intera carriera. “Chiedo scusa a Palermo, alla mia famiglia, a Falcone e ai suoi parenti” ha detto oggiAggiungi un appuntamento per oggi durante la conferenza stampa all’hotel Excelsior di Palermo i cui ha spiegato le sue ragioni ai pm.

“Da tre notti non dormo – spiega – Sono uscite cose che non penso. Ho sempre partecipato alle Partite del Cuore per onorare la memoria dei magistrati uccisi. Anche a quelle del 23 maggio per ricordare Falcone. Sono distrutto. Sono cresciuto in un contesto di valori, la mia famiglia mi ha insegnato solo cose positive”. La sua amicizia con Mauro Lauricella, il figlio del boss Antonino, Francesco Guttadauro, nipote di Matteo Messina Denaro, Luigi Giardina, cognato del capomafia Gianni Nicchi sedondo il capitano, “sono frutto – si giustifica Miccoli – della mia generosita’, della voglia di essere considerato non il capitano del Palermo, ma solo Fabrizio, un palermitano come voi”.

E adesso sembra guardare avanti pensando al suo futuro e alla sua famiglia: “Sono contento che sia uscito tutto, di avere parlato con i magistrati. È stato meglio così. Ho risposto a tutto quello che mi hanno chiesto. Adesso devo rinascere, evitare tutte le sciocchezze, devo crescere. Pensare a quello che è la vita vera, la mia famiglia, i miei figli”.

E sottolinea: “Non sono mafioso, sono contro la mafia e voglio dimostrarlo. Voglio diventare un testimonial dell’antimafia”. Ma c’è chi crede ancora in lui, come un gruppo di tifosi che lo attendono fuori l’albergo per abbracciarlo e salutarlo ancora una volta. “Ho sentito il presidente, mi dispiace per come è andata. Zamparini mi conosce, sa chi sono. Quest’anno abbiamo bisticciato come moglie e marito. Se avessimo parlato di più le cose potevano andare diversamente. Se devo fare un bilancio di questi sei anni, posso solo ringraziarlo per l’opportunitò di essere stato in questa squadra. Mi sarei aspettato di restare, di concludere qui la mia carriera. Un futuro in rosanero”.

 

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