IL PD DIVORZIA DA LOMBARDO
Cracolici: “Questa rottura arriva anche a seguito degli atti compiuti da Lombardo all’indomani della recente assemblea regionale del PD, con la scelta dei nuovi assessori e le nuove nomine”
“Oggi si è formalizzata la rottura fra PD e Lombardo”, lo dice il più accanito sostenitore del matrimonio Pd-Mpa, il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici.
“Questa rottura arriva anche a seguito degli atti compiuti da Lombardo all’indomani della recente assemblea regionale del PD, con la scelta dei nuovi assessori e le nuove nomine. Oggi – continua Cracolici – si chiude dunque una fase che ha visto comunque la Sicilia essere anticipatrice della crisi e del fallimento del centrodestra. Abbiamo provato, nel solco di questa legislatura, a realizzare quelle riforme di sistema capaci di dare il segno del cambiamento nella nostra isola: sanità, rifiuti, formazione professionale hanno rappresentato il terreno dello scontro ma anche della possibilità di dimostrare che cambiare, in Sicilia, è possibile”.
“Il gruppo parlamentare – prosegue – aveva chiesto le elezioni in autunno, così come ribadito nel corso della Direzione di oggi: saranno elezioni che dovranno sottoporre al giudizio dei siciliani una nuova fase e una nuova alleanza solida e legittimata dalle urne, per fare avanzare il percorso delle riforme e del cambiamento rispetto agli anni del saccheggio e delle clientele.”
Nella giornata politica, piuttosto scintillante, interviene il capogruppo Mpa all’Assemblea Regionale Siciliana, Nicola D’Agostino. “Da qualche giorno sembra di ascoltare barzellette, anzichè nuove idee, dalla politica. E’ una cosa da ridere che l’Udc faccia la morale a Lombardo dopo aver governato con lui, e prima fatto tanto bene alla Regione Siciliana sotto la guida del loro sempreterno leader maximo Casini (ma in verità ci pare che poi molte cose abbiano lasciato parecchio a desiderare…). Di piu’ ridono i siciliani di un Pd che ancora oggi è in giunta con
qualche assessore tecnico, propone la sfiducia al suo stesso governo dopo tre anni di intensa attività amministrativa dalla quale ha tratto evidenti vantaggi e non prova nè vergogna e neppure imbarazzo ad usare un linguaggio ipocrita e violento. Pensano così alcuni maggiorenti del Pd di presentarsi puri e casti ai propri elettori al seguito dei noti condottieri: “Rieccolo” Crisafulli ed Enzino Bianco, di cui tanto leggiamo
nelle cronache nazionali per quel che racconta il suo tesoriere Lusi; ma in Sicilia nessuno è cosi’ fesso da non capire che la mozione di sfiducia, inutile nei confronti di un Presidente dimissionario, ha il solo obiettivo cinico di costruire le basi per una nuova coalizione elettorale che dia sfogo alle frustrazioni personali di alcuni leaderini regionali impegnati quotidianamente a prendersi le misure…”