Il Parco archeologico cambia passo, con le nuove linee guida si punta su innovazione e valorizzazione

AGRIGENTO- Innovazione, valorizzazione e incremento diversificato dell’offerta culturale. L’obiettivo concreto nel breve termine è aumentare, e in maniera esponenziale, i visitatori anche nei nuovi siti di competenza che saranno resi attrattivi per altri target di pubblico. Sarà – questo vuole essere – un Parco archeologico al servizio della comunità. E lo diverrà rispondendo alle nuove linee guida approvate – dal Consiglio del Parco – nel documento strategico di programmazione pluriennale.

Tra gli obiettivi strumentali immediati la revisione del piano del Parco, l’aggiornamento del piano di gestione Unesco, Qualità della accoglienza-percorsi museali estesi al paesaggio. A darne notizia è il Consiglio del Parco, presieduto da Bernardo Agrò.

Le linee guida da adesso potranno essere concretamente applicabili. Tre sono le azioni fondamentali che saranno in grado di determinare effetti nel breve, medio e nel lungo periodo: l’incremento dell’offerta culturale attraverso la realizzazione di interventi di riqualificazione e di nuove strategie e percorsi di visita; la qualificazione  di alcuni luoghi che rientrano nella pertinenza dell’ente (il museo archeologico Pietro Griffo e aree afferenti, l’area archeologica e i musei di Licata, l’area monumentale di Eraclea Mino, Monte Kronio a Sciacca, Monte Adranone e il museo di Palazzo Panitteri a Sambuca di Sicilia); infine, l’incremento dei visitatori con interventi di “cerniera”  verso i siti archeologici e le connessioni storiche presenti nella collina di Girgenti.

Per il 2023 il bilancio prevede, pertanto, maggiori risorse per le attività di valorizzazione, di promozione e di accoglienza del patrimonio culturale del Parco, fermi rimanendo tutti gli impegni finalizzati ai compiti di tutela, ricerca e conservazione.

Di fatto si realizza per la prima volta quanto auspicato dalla legge: il Consiglio del Parco ha voluto e potuto esercitare i compiti di Governance e di Gestione previsti dal legislatore. Un cambio di passo fondamentale, che dalla nomina del nuovo organismo, in effetti, ha incontrato alcuni ostacoli, primo fra tutti la pandemia con la conseguente chiusura dei siti, prima, e l’apertura contingentata, poi.

Una situazione che ha determinato i suoi immediati effetti di natura economica, che ha costretto ad un rinvio e poi a un ribilanciamento delle azioni, dirette più al recupero, alla salvaguardia, alla ricerca e agli scavi archeologici.

Innanzitutto, il Consiglio ha voluto superare alcuni aspetti di criticità che hanno ritardato negli anni passati il pieno sviluppo degli obiettivi programmatici nonché di valorizzazione e fruizione del sito Unesco.

Il Piano del Parco, che risale al 2006, non è mai stato approvato né, quindi, è stato reso attuativo. Essendo trascorsi 17 anni dall’elaborazione e adozione del Piano del Parco, ritenuta improcrastinabile la conclusione di tale processo, il Consiglio ha disposto che si proceda intanto ad una revisione, cioè un aggiornamento dello strumento di pianificazione, con particolare riferimento agli aspetti strategico-gestionali, col fine del miglioramento della

fruizione dei siti e del rapporto con la città di Agrigento e con il territorio circostante. Di fatto non è ancora mai stato concretamente realizzato quel collegamento culturale con la città, cioè tra la Valle dei Templi e i luoghi e i siti di interesse archeologico che fanno parte della città antica e che insistevano sulla collina in cui si trova la città moderna: il Tempio di Giove Polieo/Santa Maria dei Greci, il Tempio di Athena, Porta IX, e così via. Destino collegato ha il Piano di Gestione Unesco, che considera implicitamente il sito iscritto come  un luogo attivo di produzione di  cultura contemporanea, ampliando il semplice e tradizionale concetto di luogo di conservazione della cultura storica; e intende fornire quel necessario collegamento alla pianificazione del territorio quale contributo allo sviluppo del sistema economico locale e, dunque, alla crescita del turismo culturale. Pertanto, il Consiglio ha ritenuto necessario e urgente procedere alla revisione e all’aggiornamento del Piano di Gestione Unesco, in tempi brevi, con cronoprogramma ipotizzato di tre mesi , che preveda oltreché la verifica degli obbiettivi

raggiunti, l’attualizzazione degli obiettivi e l’attivazione di un tavolo partenariale per il coinvolgimento delle istituzioni locali e della comunità volto al consolidamento del sistema culturale. Come si legge nelle linee guida: “Il Piano (di Gestione UNESCO) rappresenta un elemento imprescindibile di progettazione su scala territoriale per il territorio oggetto del riconoscimento, ma – in una più ampia accezione – anche per tutta la Provincia di Agrigento e per la Regione Siciliana”.

Un contesto quello del “Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi” complesso nella sua unicità dove uomo e natura coesistono e si condizionano vicendevolmente. Il lavoro che i soggetti incaricati andranno a svolgere per il territorio agrigentino permetterà l’implementazione del know-how locale e della consapevolezza del territorio, in un sito dalle molteplici sfide e che può vantare uno scenario unico al mondo”.

Tra le altre scelte innovative e già operative figurano: l’ipotesi progettuale di ideazione e realizzazione di un “Parco delle Arti Contemporanee” (CAMP – Contemporary Art Museum Park), che attiva il “riordino delle visuali del Classico” con spostamento di elementi artistici e opere collocate in occasione di mostre temporanee, previa scelta e progettazione di spazi all’interno del Parco con ipotesi di lavoro “Parco delle Arti Contemporanee”. Gli spazi saranno di ricercato valore visuale/panoramico, collegati da vari sentieri pedonali, attraverso il recupero e riuso dei tracciati di regie trazzere, che collegano la valle alla città, sempre in area di pertinenza del Parco Archeologico. In queste aree verranno rimontate o di nuovo inserimento (in occasione di eventi) le installazioni scultoree e architettoniche tra il verde della vegetazione mediterranea, l’oro del tufo e della terra bruciata dal sole e l’azzurro del cielo, opere di Arte contemporanea e di Land Art che si integreranno con il paesaggio naturale; la revisione critica dei percorsi di visita per rendere più  attrattivi altri percorsi ma anche la creazione di nuovi accessi, più vicini alla città: ad esempio, dal Museo Archeologico o da Villa Genuardi; lo sviluppo di un Piano di Marketing Territoriale, al fine di determinare un riconosciuto sistema museale “Parco Valle dei Templi”, per rilanciare il ruolo strategico del turismo culturale e del Sistema Parco, dal contesto urbano a quello provinciale agrigentino, che determina una più ampia conoscenza e fruizione di tutti i siti e luoghi della cultura in gestione; il recupero architettonico ambientale e la creazione di spazi per spettacoli con uno studio architettonico-ambientale al fine di rideterminare e ricreare un’armonica sezione tipologica che determini l’opportunità di realizzare uno spazio permanente da dedicare alla realizzazione di eventi; una

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