IL PAPA RIMUOVE IL VESCOVO DI TRAPANI: AMMANCO IN CURIA DI 1 MLN DI EURO
Il Papa ha rimosso il vescovo Francesco Miccichè dalla Curia di Trapanio. La vicenda è la conseguenza dell’inchiesta iniziata tempo fa per far luce su un ammanco nel bilancio della Curia di 1 milione di euro, dopo la fusione di due fondazioni. Il provvedimento che esutora il vescovo contiere il bollo di Papa benedetto XVI.
Ad accuparsi degli accertamenti voluti dal Papa fu il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero. Sembrava che non fosse emerso nulla di grave, tanto che il comportamento del vescovo di Trapani non fu posto sotto censura. Ora la rimozione.
“In un momento in cui finalmente era venuta a galla la verità con la conferma del mio retto agire- ha dichiarato mons. Miccichè-, mi viene comunicato che il Vaticano ha proceduto con la mia rimozione. E’ un provvedimento estremo che non condivido e non comprendo ma al quale, per la mia fedeltà al Papa e alla Chiesa, mi rimetto e che vi chiedo di accettare con spirito di obbedienza”.
Miccichè parla, poi, di “complotto contro di me, ordito da più alti livelli della Chiesa”. L’indagine della Procura della Repubblica mira a far luce su un ammanco di 1 milione di euro dopo la fusione per incorporazione della fondazione “Campanile” con la “Auxilium”, avvenuta il 27 dicembre del 2007. Mons. Miccichè come presidente della “Campanile” chiese lo scioglimento della fondazione e in qualità anche di presidente della “Auxilium” ne accettò la richiesta.
Nel 2009, Miccichè nominò presidente della “Auxilium” suo cognato, il marito di sua sorella, Teodoro Canepa.