IL NUOVO PRG DI SCIACCA E LE PERPLESSITA’ DE L’ALTRA SCIACCA: PARLA IL PROGETTISTA

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’architetto saccense Pietro Alberto Piazza, componente del gruppo dei progettisti, in replica alle domande poste dall’Altra Sciacca e pubblicate sul nostro sito lo scorso 3 febbraio, riguardanti le previsioni dello strumento urbanistico nell’area della ex ferrovia.

” Siamo al solito: un pubblico dibattito fuorviante e litigioso, dannoso per l’adozione del PRG; domande viziate da pregiudizi che accecano la vista e gridano comunque allo scandalo; lo spreco delle migliori energie intellettuali tecniche e politiche alla ricerca dello scontro speculativo e non al dialogo o alla ricerca di verità a chiarimento dello scenario urbano e territoriale che propone il PRG, suscettibile di cambiamenti migliorativi,

In questo senso è necessario spostare l’asse del discorso verso la trattazione di reali contenuti politici e tecnici che riguardano le diverse possibilità di trasformare una realtà agricola-commerciale in turistico-commerciale e tra esse scegliere e decidere sul perché, sul come e su quando attuarle. Niente di tutto questo, viceversa le domande dell’Altra Sciacca hanno la presunzione di avere “scoperto” qualcosa che non esiste. Di fatto le discordanze riscontrate tra il PRG/1^ consegnato il 14/06/2004, e il PRG/2^ adeguato, aggiornato e integrato consegnato l’31/01/2011, rientrano nella fisiologia tecnocratica della complessa redazione del PRG che nello specifico del tema in questione si è svolta come segue:

1. il PRG consegnato il 14/06/2004, considera la marineria in riferimento alle direttive del Consiglio Comunale e del Commissario ad Acta che, tradotte in congrue scelte urbanistiche, hanno dato come esito l’individuazione di due diverse zone omogenee: quella– classificata A.4 – corrispondente alla parte storica del Quartiere Marinai e Via Molini; quella indefinita della zona di Via Gaie di Garaffe e l’ex Stazione e banchine del Porto, denominata per quello che è “Area del sistema portuale e l’ex ferrovia”. Quest’ultima è rimasta sospesa senza Norme di Attuazione perché essendo la zona più adatta per allocare le nuove funzioni portuali richiedeva una più approfondita analisi e organizzazione integrata alle strutture portuali e al Piano Regolatore del Porto redatto dal G.C.O.M. Pa. Un lavoro adeguato alla redazione della Prescrizione Esecutiva n° 1. Infatti a p. 62 della Relazione Generale della 1^ stesura del PRG si precisa che“Un’esatta definizione di questo programma sarà presentato dal progetto di Prescrizione Esecutiva n° 1.”

2. Le tre Prescrizioni Esecutive consegnate il 04/08/2008, comprendono anche la P.E. n°1, ossia quella riguardante la marineria come distinta dal PRG/1^ in due diverse zone omogenee che hanno dato luogo a due diverse trattazioni progettuali: quella classificata A.4 Quartiere Marinai e Via Molini – denominata 1.a – rende attuativo il “recupero dell’edilizia storica” come da direttive; l’altra invece, riguardante Via Gaie di Garaffe e l’ex Stazione e l’area portuale – denominato 1.b – da attuazione ai “fabbisogni residenziali e ai servizi all’area portuale” come prescrivono le direttive del Commissario ad Acta.

3. il PRG adeguato, aggiornato e integrato è stato consegnato al Comune di Sciacca l’31/01/2011, a seguito di un lavoro di redazione che non riguarda solo l’inserimento di circa 7.000.000 di mq di lottizzazioni, ma anche altre pratiche amministrative aventi implicazioni urbanistiche, come nel caso delle Prescrizioni Esecutive consegnate il 04/08/2008. La diversità tra le due stesure del PRG – segnalato dall’Altra-Sciacca – è dovuto all’inserimento nel PRG/2^ stesura, delle determinazioni urbanistiche sviluppate dalla Prescrizione Esecutiva 1.b. Sono questi inserimenti desunti dagli sviluppi progettuali che rendono formalmente diverse le due rappresentazioni grafiche, ma esse mantengono coerente e lineare lo sviluppo degli stessi contenuti del PRG. Pertanto si tratta di un processo di progressivo approfondimento che si è concluso assimilando gli esiti insediativi della P.E. 1.b alle Norme Attuative D.1.5 già definite nella 1°stesura del PRG. Tuttavia si tratta di una classificazione che resta subordinata ai caratteri insediativi rappresentati e riassunti negli elaborati della Prescrizione Esecutiva 1.b per come sintetizzati nella Tav n°3 in quanto trattasi di strumento urbanistico attuativo e non più di programma.

A questo punto sembra superflua ogni altra spiegazione, se non quella di tranquillizzare tutti che nella zona in discussione non sussiste alcuna possibilità di allocare attività commerciali nel senso allusivo a supermercati o centri commerciali, e ancor meno di insediare “600 villette”, attraverso la “colata di 200.000 mc. di cemento”, ma di soddisfare i bisogni funzionali dell’area portuale creando una promiscuità di servizi.

Quindi attività commerciali di piccole dimensioni che occupano i piani terra dei blocchi edilizi orientati a soddisfare i fabbisogni dell’artigianato, le necessità commerciali del prodotto ittico; le necessità funzionali del cantiere navale, le esigenze della ricettività turistica ecc.. come specificatamente rappresentato e calcolato nella P.E. 1.b.”

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