IL NO DI MIZZICA ALL’APPAREMTAMENTO SUSCITA UN “CIVILE” DIBATTITO TRA ZAMMUTO E GIORDANO

Il no all’apparentamento tecnico di Mizzica al centrosinistra offre lo spunto per creare un sano e civile confronto tra Franco Zammuto e Franco Giordano. Lo definiamo “civile” perchè avviene su Facebook, luogo dove notoriamente è difficile svolgere un pensiero senza essere aggrediti da aggettivi che finiscono con l’insulto.

Questo il confronto tra i due esponenti, Giordano politico, Zammuto sindacalista.

ZAMMUTO Considerato che la mia posizione dentro Mizzica sull’apparentamento al ballottaggio é pubblica vorrei esporla chiaramente. Innanzitutto è giusto dire che la quasi totalità dei partecipanti all’assemblea di Mizzica è stata per il non apparentamento. La mia scommessa fondava le proprie ragioni sulla valutazione dello scenario politico nazionale e internazionale che sta subendo un momento di incertezza assoluta per temi (immigrazione, terrorismo islamico, sovranismo e crisi economica) che cambieranno il volto internazionale, e soprattutto quello europeo, sia dal punto di vista geopolitico che economico. E a proposito di Europa ricordo ai più che fra 5 anni i fondi europei non saranno più disponibili. Salvo improbabili miracoli di la da venire. A questo qualcuno ci ha pensato? Come troveremo la città fra 5anni? Saremo capaci di sfruttare l’entusiasmo che siamo stati capaci di creare in questa tornata elettorale? E in ultimo, se anche saremo noi con Mizzica a governare questa città , cosa ci rimarrà da governare senza soldi e senza i fondi europei?

La mia proposta nasceva dal fatto che probabilmente, molto su cui ha puntato Mizzica nel suo programma, e cioè attingere ai fondi europei, non sarà piu possibile. Oltretutto la mia proposta, che certamente non avrebbero accettato, non tanto per per la Valenti quanto per i suoi accoliti, non era a perdere, ma chiedeva alla Valenti di rinunciare al loro programma per abbracciare quello di Mizzica. E questo sarebbe stato possibile solo se avessero acconsentito di dare una forte impronta in Giunta di Mizzica con il Vicesindaco, un Assessore e concedendoci anche la Presidenza del consiglio.

GIORDANO L’apparentamento mi sembra ipotesi improbabile, visti i toni della campagna. La cosa peggiore è invece quella di sostenere che questo o quello per me pari sono. Perché tutti sanno che non è così. Anche perché la storia non finirà con le elezioni comunali. Pensare che una sola formazione possa esaurire dentro di sè tutto il ventaglio di opzioni politiche e progettuali possibili per la città è semplice presunzione. I presunti puri hanno sempre fatto enormi guai nella piccola storia di Sciacca. La politica è fatta di meticciato, di dialogo anche con chi è antipatico, di confronto vero, che significa ascolto e considerazione delle posizioni anche sgradevoli degli altri. Questo stratagemma di dirsi né di destra né di sinistra poteva andare bene per raccogliere voti nella prima fase del confronto elettorale.

Ma adesso fa solo sorridere, perché è una posizione ipocrita e anche perché c’è chi lo fa meglio di Mizzica. Oggi si gioca un’altra partita per verificare se se ne potranno giocare altre nel futuro. La simpatia che finora ha accompagnato Mizzica potrebbe presto trasformarsi in odio o, peggio, disinteresse. Perché se dovesse vincere Bono sarà difficile convincere molte persone che Mizzica non auspicasse proprio questo per continuare a fare una comoda opposizione senza responsabilità di scelte concrete. Mentre questa potrebbe diventare l’occasione per mettere mano ad una fase positiva del centrosinistra a Sciacca, che per una volta potrebbe provare a smetterla di mettersi al servizio dei capataz di Agrigento, Palermo o Roma, visto che da troppi anni ci considerano semplicemente il loro granaio elettorale.