IL MENFITANO VITO BUCCERI DA CAPO MAFIA A COLLABORATORE DI GIUSTIZIA SVELA I SEGRETI DI COSA NOSTRA
La mafia di questo versante agrigentino apre un’altra falla. Dopo aver saltato il fosso Calogero Rizzuto, boss di Sambuca di Sicilia e capo mandamento, adesso è la volta del menfitano Vito Bucceri.
La notizia è riportata oggi suil Giornale di Sicilia con un articolo a firma di Giuseppe Pantano. Il 44enne menfitano Vito Bucceri, rimasto coinvolto nelle indagini che hanno dato il nome all’operazione antimafia “Opuntia”, ha deciso di collaborare con la giustizia. Secondo gli investigatori sarebbe a capo della famiglia mafiosa di Menfi. Operazione che ha visto 34 indagati, prima arrestati e poi scarcerati su disposizione del Tribunale del Riesame perchè i giudici hanno ritenuto che l’ordinanza del gip di Palermo fosse priva di motivazione, senza entrare nel merito dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze. Scarcerati, in buona sostanza, per un difetto formale.
Il Riesame, è spiegato sul Giornale di Sicilia, ha solo constatato il difetto di motivazione del gip di Palermo a fronte, invece, di una motivazione, particolarmente articolata, del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari.
Secondo la Dda di Palermo, gli indagati dell’operazione Opuntia avrebbero tentato di ricostituire la famiglia mafiosa di Menfi e Sciacca tessendo contatti con due esponenti di primo piano come Leo Sutera, di Sambuca, e Pietro Campo, di Santa Margherita Belice.
Un lungo lavoro investigativo, condotto dai carabinieri della Compagnia di Sciacca, che ha consentito intercettazioni e riprese.