Uno, due e tre. Con la terza riunione di stamane si è messo un punto fermo sul dualismo dei candidati che si era creato. Ora in campo gli ultimi ritocchi strategici

La domenica delle riunioni. Una di mattina e l’altra di sera non hanno consentito di togliere il medico di torno in piazza Mariano Rossi. Dopo la mezzanotte, dunque nella fase della seconda riunione della giornata di ieri, i big dei partiti che scenderanno in campo in contrapposizione “a chi ha generato lo sfascio con due anni e mezzo di amministrazione”, hanno deciso di aggiornarsi a stamattina.

Si è conclusa la terza riunione poco fa. Una riunione meno “pesante” e più risolutoria, per porre fine alla lunga vicenda che ha come protagonista il Pdl. Almeno ieri una novità è emersa della lunga giornata domenicale, trascorsa a santificare la candidatura. Pdl, Sciacca al Centro, Forza Sciacca, Pid, Udc, Grande Sud, andranno insieme senza alleanze con chi ha appoggiato Vito Bono e si è reso protagonista del “progetto fallimentare di Vito Bono”.

Dunque, niente ventaglio elettorale esteso. Le responsabilità devono essere ben demarcate: maggioranza e opposizione. Nessuna confusione, le responsabilità devono avere un nome ben preciso e non possono essere confuse, nè amalgamate. E’ il messaggio che, tutto sommato, è stato rimarcato in termini netti e in più interventi, da Fabrizio Di Paola in Consiglio comunale.

Con una nota stampa diramata pochi minuti fa dal coordinamento cittadino del Pdl, viene comunicato che “si sono riuniti i vertici del Pdl di Sciacca per valutare la situazione politica cittadina al fine di individuare le strategie da proporre agli alleati e conseguentemente al fine di definire la figura del Candidato a Sindaco. Si ritiene che il percorso seguito da diverse settimane sia in dirittura di arrivo e conseguentemente nei prossimi giorni sarà formalizzato il nome del candidato Sindaco che, unitamente agli alleati, sarà presentato alla stampa ed alla città”.

Ed è lo stesso Mario Turturici che ieri, tra la prima e la seconda riunione, ha scritto su Facebook che “almeno una linea adesso è chiara e cioè quella che non si fa nessuna alleanza con chi ha portato allo sfascio la città negli ultimi due anni e mezzo”.

La fumata stamane è stata bianca e conferma che la partita ormai è conclusa. Ma ci sono gli ultiumi ritocchi strategici da ultimare e mettere a punto. Insomma, la tipografia dovrà ancora attendere qualche ora prima di passare alla stampa dei facsimili del candidato a sindaco.

In verità, non pochi saccensi si chiedono come mai un parlamentare di statura elevata come Giuseppe Marinello abbia necessità di adottare una tattica che sta portando ad assumere la decisione a “tempo scaduto”. In termini chiari, la sua tattica è leggibile anche in condizioni notturne, cioè al buio. Ma non, certamente, per la chiarezza, al contrario, invece. Un leader che non ha la capacità di sintesi, di immediata valutazione dei fatti, seppure nella fattispecie facili da valutare, riverbera all’interno del suo gruppo quelle fibrillazioni che hanno caratterizzato la litigiosità della maggioranza di Vito Bono.

Marinello si trova di fronte la valutazione di due candidati, Di Paola e Bono. This is the porblem? No, per Marinello la scelta ricade su se stesso. Perdere la seconda volta consecutiva lo pone in stato di debolezza di fronte ad Angelino Alfano.

Il Patto per il Territorio, con Ezio Di Prima, concorda con la linea che alle elezioni bisogna concorrere distintamente con chi ha governato in questi due anni e mezzo.

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