IL GESTO D’AMORE DI MARGHERITA. SCIACCA GRANDE ESEMPIO DI DONATORI DI ORGANI
Margherita Licata, 41 anni, di Sciacca, si spegneva 4 anni fa all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in seguito ad un aneurisma cerebrale e dopo alcuni giorni di coma. I suoi familiari, andando incontro a delle sue precise volontà, hanno deciso di donare gli organi della giovane donna. Questo gesto ha permesso a ben 10 persone di poter sopravvivere e migliorare le proprie condizioni di vita.
Non è la prima volta che gesti di questo spessore civico, umano e morale giungono dalla città di Sciacca, il primo in assoluto era giunto da Alessandro La Rosa al quale è stata anche dedicata una piazza della città, in contrada Perriera.Nel giorno del suo 4° anniversario della morte, pubblichiamo un pensiero della nipote Francesca Licata, infermiera professionale saccense che opera a Roma.
Le cose cambiano quando ti ritrovi dall’altra parte della barricata. Sono un’infermiera, sono abituata al dolore, alla morte. Ma cambia tutto quando vieni colpito in prima persona. Quando entri in un reparto di Rianimazione e vedi persone il cui soffio di vita dipende da un respiratore, pensi e soprattutto ti chiedi perchè succede tutto questo, perchè tanta sofferenza. Che vita è questa. Non è vita.
Ma quando ti ritrovi dall’altra parte della barricata tutto cambia. Quando ti ritrovi a parlare con un medico che ti spiega che tua zia di 41 anni ha avuto un’aneurisma cerebrale e che si aspetta solo che quel minimo di attività cerebrale si spenga, tutto cambia. Io che ho dedicato la mia vita a salvare le persone, sono impotente di fronte la vita di mia zia.
Allora preghi e speri in un miracolo, ma in cuor tuo sai già che non sarà possibile. E quando arriva il momento in cui l’ultimo barlume di vita lascia quel corpo, insieme alla tua famiglia viene decisa la donazione degli organi, esaudendo, anche, una sua volontà espressa più volte. Mentre tu fai il turno di notte in ospedale, prendendoti cura dei tuoi pazienti, sai che in quel momento altri medici asportano gli organi sul corpo ormai privo di vita di tua zia Margherita. L’unico conforto che cerchi di trovare in quel momento, mentre senti dentro un dolore così grande che ti lacera il petto, è che quel gesto d’amore darà la vita a 10 persone.
Licata Margherita Germani era una casalinga come le altre, che oltre a prendersi cura delle sue bambine e del marito, accudiva anche la sua mamma. Ma come sempre quando il Signore ha bisogno di un angelo prende sempre quello più bello sulla Terra. Quindi l’ha chiamata a se forse perchè grazie al suo sacrificio 10 persone avrebbero continuato a vivere. Perchè la sua morte non sia vana e almeno perchè la vita continui anche dopo la morte.
Lo slogan della XII edizione delle Giornate Nazionali per la Donazione ed il trapianto di Organi e tessuti del 2009 è stato: Un donatore moltiplica la vita. E la tua vita si è moltiplicata zia Margherita perchè continuerà a pulsare, a respirare, a vedere e a sorridere nella vita di altre dieci persone.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano ha dichiarato: “questa Italia della donazione e del trapianto è la parte significativa di una realtà più grande: “quella dell’Italia della solidarietà, che si esprime in tutte le sue forme e nelle circostanze più diverse e che rappresenta un motivo di fierezza e di fiducia per il nostro Paese’.
E io sono fiera di te….per sempre nel mio cuore zia Germani.
Francesca