IL FUTURO DELL’OSPEDALE “SAN RAFFAELE” DI CEFALU’ SOTTO LA GUIDA DEL RIBERESE NENE’ MANGIACAVALLO

 «Non sarà solo clinica e sperimentazione l’ospedale di Cefalù ma anche formazione e didattica. Su questo stiamo lavorando. Per rilanciare un centro di eccellenza che dovrà intercettare pazienti dell’area del mediterraneo che bypassano la Sicilia. Dovrà essere anche la risposta alle esigenze epidemiologiche del territorio».

E’ l’impegno del  commissario straordinario del riberese  Nenè Mangiacavallo, alla guida dell’ospedale di Cefalù dallo scorso 25 gennaio dopo la decisione dell’assessorato regionale alla Salute di commissariare il Cda della Fondazione alla luce delle decisioni assunte dalla nuova proprietà dell’ospedale San Raffaele di Milano.

Mangiavacallo parla del futuro della imporftante struttura sanitaria di Cefalù. “La struttura ha un grande appeal. Ci sono stati diverse manifestazioni d’interesse. Si sta consolidando un rapporto con alcune università in particolare con il Policlinico di Palermo per portare a Cefalù alcuni corsi di laurea. Al prossimo Senato Accademico se dovesse essere approvata questa sinergia potremmo partire. Ma non è l’unica. Noi vogliamo assicurare anche un altro mandato statutario che è quello della formazione. In corso abbiamo un rapporto con l’Università di Messina per gli specializzandi”.

“L’ospedale di Cefalù – continua Mangiacavallo – ha un parco tecnologico che è all’avanguardia. Non c’è bisogno che la gente vada a Milano. L’ospedale dispone di apparecchiature come la Iort, tra le poche nel meridione, che permette di fare in una sola dose intraoperatoria la radioterapia per il carcinoma alla mammella con un livello di efficacia superiore alla radioterapia tradizionale. Tengo a sottolineare che il rilancio di questo struttura non passa soltanto da una ulteriore qualificazione dell’assistenza sanitaria ma da una qualificazione sul fronte della sperimentazione e della ricerca”.

 

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