Il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale siciliana sui vincoli paesaggistici

SICILIA.   Il Consiglio dei ministri che si è tenuto questa mattina ha esaminato sei leggi regionali ma ha deciso di impugnarne una soltanto, quella sui vincoli paesaggistici della Regione Sicilia. Si tratta della legge “n. 2 del 03/02/2021, recante ‘Intervento correttivo alla legge regionale 13 agosto 2020, n. 19 recante norme sul governo del territorio’ in quanto talune disposizioni, eliminando il vincolo paesaggistico, si pongono in contrasto con gli articoli 3, 9 e 97 della Costituzione, nonché con le
norme di grande riforma economico-sociale in materia di tutela del paesaggio, dettate dallo Stato nell’esercizio della potestà di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione e contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio”, spiega una nota di Palazzo Chigi.

“Talune norme – si legge ancora – determinano altresì l’invasione della potestà normativa statale nelle materie dell’ordinamento penale (articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione) e dei livelli essenziali delle prestazioni socio-economiche che devono essere garantiti uniformemente su tutto il territorio nazionale (articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione)”.

“Lo avevamo detto: basta altre forzature. Non ci hanno voluto ascoltare e hanno fatto un’altra pessima figura. Per legiferare ci vuole serietà e competenza e niente propaganda”. Lo dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia

“Il medagliere di cattive figure è ormai stracolmo. La Regione-continua Zanna- ci costringe ad essere, purtroppo, ripetitivi. Avevamo chiesto di approvare il disegno di legge che correggeva la legge sul governo del territorio solo con le modifiche che risolvevano l’impugnativa, da noi sollecitata, del Consiglio dei Ministri, invece l’ARS ha voluto nuovamente strafare introducendo norme che adesso sono state impugnate. Ai deputati regionali ripetiamo che devono finirla di colpire il paesaggio, i boschi e le coste. E aggiungiamo, nella prossima discussione sulla legge edilizia evitino di commettere ulteriori corbellerie, con emendamenti su tutte le sanatorie possibili, andrete a sbattere nuovamente la testa al muro”.