Il centrodestra va avanti (senza Forza Italia) e apre al civismo

SCIACCA- La politica alza la temperatura, si scalda, muove i primi passi più concreti rispetto a qualche settimana fa. La politica entrerà nel vivo e inizierà il gioco degli scacchi dopo le festività natalizie. Del resto, con l’arrivo dell’anno nuovo si apre il corridoio che porta alle elezioni amministrative di primavera, quando i saccensi (quella  metà scarsa che andrà a votare) dovranno scegliere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale.

Ieri pomeriggio si è riunito il centrodestra con le espressioni di Sciacca al Centro, Mpd (di Roberto Di Mauro), Progetto Sciacca-Fratelli d’Italia, Onda (dell’onorevole Pullara), con invito esteso al movimento civico 2022. Primi passi con l’intento di allargare la coalizione a realtà che vanno oltre i partiti, con chiaro riferimento al civismo che in città porta avanti le istanze della comunità. Il comune denominatore della nuova coalizione sarà la condivisione di una serie di programmi e progetti che ricalcano le reali esigenze del territorio, ridotto al degrado più marcato.

E Forza Italia? A quanto pare, il new deal del partito di Miccichè, che a Sciacca ha visto il rientro dell’ex sindaco Mario Turturici e l’adesione del gruppo cusumaniano, non trova interesse attrattivo ed è stato manifestato nel corso delle riunione.

Qualche passo in più è stato compiuto nella direzione dei simboli. Fratelli d’Italia ha l’esigenza di visibilità del simbolo del partito. Nell’area politica che ieri si è riunita parrebbe non essere più un problema o comunque un ostacolo insuperabile.

Nell’area della sinistra, il perimetro sembra più ristretto. Non è escluso che il Pd e Forza Italia possano trovare un punto di equilibrio. In tal caso, è difficile che possano contare sull’allargamento della coalizione a Mizzica. Se il movimento di Fabio Termine può guardare agli elettori “buoni” del Pd, lo stesso non può fare con chi è stato artefice della nascita dell’amministrazione Valenti. Anche Mizzica getta lo sguardo sul mondo giovanile e sul civismo incalzante in città.

Nulla si sa del deputato ex grillino Matteo Mangiacavallo. Sarà difficile vederlo in veste di candidato a sindaco. L’appoggio al governo Musumeci potrebbe offrirgli una sorta di polizza assicurativa per un altro quinquennio all’Assemblea regionale siciliana.

Ma questa è altra storia. La realtà è parecchio diversa in considerazione dei tempi che attraversiamo. Nulla può essere come prima e ogni previsione è azzardata. Specie se si considera il forte astensionismo. Molto probabilmente andrà a votare meno della metà dei saccensi. Ma bisogna fare i contri anche con l’indomabile irrazionalità partorita dal tempo dell’emergenza sanitaria.

Filippo Cardinale