Ore di dialogo, di incontri anche a Roma. L’area dei moderati (Turturici, Monteleone, Ferrara, Bono e Messina) lancia un messaggio al centrodestra che apre il confronto

Potrebbe concretizzarsi un’ipotesi che negli ultimissimi giorni prende corpo. L’area dell’Alternativa Popolare (ex Ncd) e l’area che fa riferimento al sindaco Fabrizio Di Paola potrebbe allargarsi con il supporto del gruppo dei moderati che si è amalgamato di recente con Mario Turturici, Salvatore Monteleone, Michele Ferrara, Santo Bono, con il benestare di Ignazio Messina. Un allargamento che non dispiacerebbe a Forza Italia, consapevole che la partita si gioca al primo turno.

Machiavelli insegna. Ma anche il mitico Totò, che sintetizzava il pensiero machiavellico con la celebre frase è la somma che fa il totale . Il primo turno dell’elezione porta con sé l’effetto trascinamento delle liste, l’apporto indiscusso dei candidati al Consiglio comunale. Chi vota un candidato vota anche il sindaco collegato con la coalizione. Il centrodestra ha compreso la validità dell’idea di andare oltre il perimetro già tracciato e coglie al volo la possibilità di allungare quella somma necessaria a tirare la linea su un totale che potrebbe superare la cifra dei 10.500 voti necessari per chiudere la partita al primo round, senza andare al ballottaggio.

E come disse Totò, è la somma che fa il totale, e la probabilità di chiudere la partita al primo turno aumenta concretamente con l’allargamento della coalizione. Il dialogo tra centrodestra e l’area dei moderati formata dalla cinquina sopra citata (Messina dovrebbe essere di sinistra, ma a Sciacca il rapporto con il centrosinistra si è interrotto) negli ultimi giorni ha subito una forte accelerazione. Tanto è vero che il centrodestra ha segnato il passo in attesa di un messaggio che provenisse dalla cinquina. Messaggio che è stato inoltrato e che è arrivato a destinazione, tanto che ieri sera era programmato un incontro romano tra Messina e il senatore Marinello.

Si tratterebbe di un dialogo incentrato sulla pari dignità. Nel senso che lo stesso dialogo può alimentarsi se si parte da zero. Ciò significa che le eventuali aspirazioni di candidature emerse nel centrodestra devono considerarsi congelate, messe da parte. Ma significa anche che l’allargamento può concretizzarsi se alla base c’è un segnale di discontinuità di nomi fino ad oggi alla ribalta della vita amministrativa della città.

Un dialogo che si può alimentare se si condividono almeno tre grandi temi da risolvere e che costituiscono le emergenze importanti della città. La cinquina ha una lista programmatica da sottoporre al centrodestra. Cinquina che non parteciperebbe solo numericamente con l’apporto di una lista, ma avrebbe anche un significativo e nuovo profilo di candidato capace di dare un taglio netto alla “continuità” su cui, per adesso, il centrodestra ha puntato la prua.

Nelle prossime ore, questa idea che sta al centro degli incontri tra le parti può diventare quel modo di sparigliare le carte che fino ad oggi sembravano essere distribuite.

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