Il centrodestra saccense attende Forza Italia che a Palermo si spacca in due. Riflessi anche a Sciacca?
SCIACCA- Nulla di nuovo ancora nell’estenuante trattativa per chiudere il cerchio elettorale in vista delle elezioni del 12 giugno (questa la data probabile) per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale. Il centrodestra saccense, in formato ridotto e in fibrillazione, tenta di chiudere la coalizione con Forza Italia. Dovrebbero essere quattro le liste che appoggerebbero Fabrizio Di Paola (il nome si fa sempre più insistente), Mpa, Sciacca al Centro e Forza Italia, Fratelli d’Italia-Diventerà Bellissima. Si attende anche l’adesione, che ancora non arriva, di Udc.
Ma il clima politico palermitano vede Forza Italia divisa in due: il gruppo che fa capo a Gianfranco Micciché e l’altro con Mario Caputo, Riccardo Gallo, Riccardo Savona, Alfio Papale, Stefano Pellegrino, Margherita La Rocca Ruvolo e gli assessori Gaetano Armao, Marco Falcone e Marco Zambuto, il cui riferimento è Renato Schifani.
E’ noto che Gianfranco Micciché è contro la ricandidatura del presidente della Regione, Nello Musumeci. Questo attrito si riflette anche su Forza Italia di Sciacca che dovrebbe andare a braccetto alle elezioni con il partito di Musumeci, Diventerà Bellissima. Lo scontro palermitano è frontale e la fedelissima di Silvio Berlusconi, la senatrice Ronzelli a ritornata a Milano con un nulla di fatto.
“Nonostante il generoso sforzo della senatrice Ronzulli, siamo a uno stallo totale. Il serrato confronto odierno non ha purtroppo portato alla risoluzione dei nodi che riguardano la linea politica di Forza Italia e che pongono come prioritario il cambio della guida del partito in Sicilia” scrivono i deputati regionali Mario Caputo, Riccardo Gallo, Riccardo Savona, Alfio Papale, Stefano Pellegrino, Margherita La Rocca Ruvolo e gli assessori Gaetano Armao, Marco Falcone e Marco Zambuto. Chiedono insomma la “testa” del coordinatore Micciché, ma anche il ritiro dell’azzeramento delle commissioni parlamentari voluto proprio dal presidente dell’Ars. Inoltre, insistono sull’esigenza di un cambio alla presidenza del gruppo parlamentare. È uno scontro ormai insanabile, che potrebbe far precipitare la situazione con esiti imprevedibili.
A Sciacca, il residuo del centrodestra visto fino a poco tempo fa non c’è più. Tra l’altro la Lega sotto le spoglie del movimento Onda del deputato Carmelo Pullara ha aderito alla coalizione di Ignazio Messina, Patto per Sciacca.
Le fibrillazioni palermitane di Forza Italia avranno riflessi anche a Sciacca e la situazione non si semplifica certamente.
Filippo Cardinale