IL CARNEVALE STA FINENDO…SENZA MAI UN INIZIO
EDITORIALE
Oggi è il penultimo giorno del carnevale, edizione 2014. Di solito, il lunedì si traccia il bilancio, si tirano le somme. Si capisce se è andata bene, oppure no.
Si “contano” anche le presenze che la festa attrae. Negli scorsi anni, i numeri impazzivano: duecentomila presenze, trecentomila. Sembrava una borsa al rialzo. Le amministrazioni comunali traevano linfa dai risultati, prendendone merito. Il carnevale è sempre stato sotto le dipendenze delle condizioni del tempo. E per la stragande maggioranza delle volte, ad accompagnare la sfilata, oltre ai gruppi, c’era anche pioggia e vento.
Quasi una maledizione a disturbare il faticolo, lungo e straordinario lavoro dei carristi e degli operatori in genere. Oggi è il penultimo giorno della festa. In verità, il carnevale di quest’anno non è mai iniziato. Sabato c’è stato il via, ma poi, come per una partita di calcio sotto la pioggia torrenziale, è stato sospeso per “impraticabilità di campo”. Nessun carro è riuscito a recitare il suo copione, a ballare gli inni sul palco. Ieri i carri sono rimasti al nastro di partenza in viale Vittoria. Hanno sfilato solo i gruppi. E’ saltato il weekend del carnevale. I due giorni attesi, quelli che fanno il carnevale, almeno dal punta di vista dei numeri.
Stamattina, al Comune c’è una riunione.Tutto è possibile che avvenga. Ma la proposta di replicare per il prossimo fine settimana, francamente, ci sembra assurda. Siamo, da mercoledì, in quaresima. E la città devota alla Madonna del Soccorso si troverebbe, per la prima volta, a infrangere un canone di straordinario valore di fede.
Calato il sipario, si alzerà quello delle polemiche. E’ inevitabile. L’Italia è il Paese che calcisticamente vanta un numero spropositato di allenatori. Tutti hanno nella mano la formazione giusta. Ma le partite le preparano davanti la Tv, ai bar, negli uffici. Si dirà, come al solito, di tutto e di più.
Ma la vera questione rimane una: il carnevale di Sciacca non ha un valore commerciale. Può reggere solamente se a sostenere tutte le enormi spese sono le casse comunali. Il carnevale di Sciacca ha preso, già da diversi anni, una piega assai negativa. E’ diventato preda di “culture” che non appartengono alla popolare festa saccense. Una “cultura” perversa e deviata che, nel corso del tempo, ha fatto diragliare il carnevale dai suoi binari originari.
Negli anni, nei decenni, si sono accumulate una serie di discrepanze, anomalie, che oggi non sono più possibile sostenere.
Ci sono molti punti interrogativi che bisogna mettere sul tavolo. Aspettiamo il rogo di Peppe Nappa, se il tempo lo consentirà. E a proposito, nulla di buono da attendere: il meteo è terribile.
Che strano il carnevale in corso. La festa sta per finire, ma in effetti non è mai iniziata.