IL CARNEVALE 2018 E’ COSTATO 354.639 MILA EURO
Il 2018 si caratterizza per le due edizioni di carnevale, quella invernale e quella settembrina. Si sono spesi 354.639 euro, mentre per le altre manifestazioni estive si sono spesi 120.000 euro (Concerto Nannini incluso).
L’argomento relativo alla festa carnascialesca tiene acceso costantemente il dibattito e crea uno spaccato tra chi è favorevole e chi no. Il carnevale è inciso nella storia della città e ha forte risonanza regionale. Tra l’altro, è noto a tutti che la maestria con cui vengono costruiti i carri allegorici è di altissima qualità e valore artigianale.
Ma come si arriva alla cifra di 354.639 mila euro? Leggendo le voci del prospetto relativo le entrate dell’imposta di soggiorno, ma anche le varie determine dirigenziali di spesa attinenti lo svolgimento del carnevale, si ha un quadro chiaro di quanto costa alle casse comunali.
Intanto, per quanto riguarda l’anno in corso, è necessario evidenziare che rispetto ad un accertato introito dell’imposta di soggiornio (fino a settembre 2018) di 773.463 euro, 441 mila euro sono serviti per il carnevale e per le manifestazioni estive. Una cifra che rappresenta il 57% dell’introito dell’imposta che che dovrebbe essere destinata a migliorare i servizi al turista, incrementare il decoro urbano.
Per il carnevale incidono diverse voci, tutte, comunque, che lievitano la cifra. Al contributo per i carri, di 150.000 euro si aggiungono i 52.717 euro per “Progetto obiettivo carnevale”, voce che riguarda il personale comunale impiegato nei giorni di svolgimento del carnevale. Poi si sommano i “servizi carnevale” per 83.000 euro, e i 35.000 per l’edizione settembrina del carnevale. Deve essere aggiunta anche la cifra di 13.000 di Siae e la cifra di 20.639 euro per servizi inerenti la Protezione Civile.
Alla fine, il Comune, per il carnevale, spende la cifra di 354.639 euro. Non è una novità, ed è risaputo in città che il carnevale è costoso ed è una macchina organizzativa che richiede un grosso dispendio di energie.
Tempo fa, l’ex consigliere comunale (allora era all’opposizione) lanciò l’idea di creare una Fondazione carnevale con lo scopo di imputare alle casse comunali i costi relativi ai servizi. Il resto, sarebbe stato organizzato e sostenuto dalla Fondazione con i mezzi che più riteneva opportuni, ricorrendo anche ai privati.
Bellanca, per il carnevale settembrino, riuscì a partorire la formula del coinvolgimento dei privati, tramite un’associazione temporanea.
Se la celebrazione della festa non è in discussione, lo è il tema che riguarda il peso economico che il Comune deve sopportare. La cifra di 350 mila euro non è sostenibile, anche in considerazione che servizi utili per la collettività e per i più deboli subiscono drastici tagli. Né può reggere il fatto che metà introito dell’imposta di soggiorno venga spesa per il carnevale.
Appare, ormai, improrogabile, trovare soluzioni diverse. Bellanca aveva tracciato un solco. Sarebbe il caso di percorrerlo e trovare nuove soluzioni.
Filippo Cardinale