“IL CARCERE NON PUO’ ESSERE UN MONDO CHIUSO IN SE”. INTERVISTA AL NUOVO DIRETTORE DEL PETRUSA
Con la collaborazione di Stefan Luca Mangione
“Il carcere e non solo il carcere deve essere un palazzo di vetro. Palazzo di vetro significa che tutta la comunità deve sapere come lavoriamo, in che condizioni lo facciamo, che cosa offriamo e che criticità abbiamo. Io considero una follia l’atteggiamento di chiusura o di conservatorismo nelle stanze delle segrete. Io sono un dirigente pubblico e devo fare conoscere le difficoltà in cui opero e devo interagire con le istituzioni. Il carcere non è mio è della comunità. Il carcere è un luogo di scommessa, vincere la recidiva è un grandissimo risultato per lo Stato”.
E’ l’inizio di una piacevole chiacchierata a tutto campo con il dottore Valerio Pappalardo nuovo direttore del carcere della Petrusa. Un’occasione per conoscere l’istituto di pena che fa parte del tessuto sociale della collettività.
Con la precedente direzione, il carcere interagì, per citarne una, in occasione del Natale 2017 e con le iniziative legate ad “Un’aiola per Natale”. Si parlò della struttura e occupò i dovuti spazi sulla stampa, perché non ci sono e non dovrebbero esserci due mondi diversi, quello dei reclusi e l’altro della società civile se davvero si scommette sul rinserimento di chi ha sbagliato e sta scontando la pena.
“Da direttore del carcere di Trento – continua >Pappalardo– ho fatto realizzare un sacco di cose, per esempio abbiamo fatto un progetto che ha ottenuto un finanziamento di 60mila euro per aprire un’officina meccanica. Si prende personale in grado di insegnare un mestiere dando la possibilità ai detenuti di lavorare e di apprendere un mestiere e poi quando escono hanno un titolo, hanno una opportunità in più”.
Avverte la sensazione di esservi chiusi dentro, quando alla fine della fiera la gente fuori vorrebbe conoscere la vostra realtà?
“Le iniziative sporadiche, tipo il teatro pur essendo utili non riescono a collegare stabilmente l’istituto al mondo esterno, per questo penso di dare vita a progetti capaci della continuità, ad un’apertura che dia un valore in più a tutti”.
Cos’è un carcere?
“Il carcere è un luogo nel quale bisogna dare la possibilità alla gente di rinvestire se stessi. Nella vita si può sbagliare, il carcere deve essere una opportunità per il rinserimento”.
Con il dottore Valerio Pappalardo avremo altre occasioni per meglio conoscere quel mondo. Dentro quelle mura, come in quelle di Sciacca, si spendono tutti i giorni professionalità degli educatori e della polizia penitenziaria con l’obiettivo di dare sicurezza alla società civile. Quest’ultima ha il diritto si conoscere, sapere.