Il bilancio della segretaria generale Cisl Ag, Caltanissetta ed Enna

“È stato un anno caratterizzato da un’azione instancabile – dichiara la segretaria generale Carmela Petralia – ma anche da grandi risultati che testimoniano la forza del lavoro di squadra”

Si chiude un anno intenso per la CISL Agrigento, Caltanissetta Enna. Il 2024 è stato un
periodo di grande mobilitazione e impegno collettivo, in cui il sindacato è stato protagonista, con le
proprie articolazioni, per affrontare le molteplici criticità che affliggono i territori delle tre province.
“È stato un anno caratterizzato da un’azione instancabile – dichiara la segretaria generale Carmela
Petralia – ma anche da grandi risultati che testimoniano la forza del lavoro di squadra.

Tra le problematiche più gravi che colpiscono le province di Agrigento, Caltanissetta ed
Enna spicca la crisi idrica. “Una vera bomba sociale – spiega la segretaria generale – le
ripercussioni sulle famiglie, sull’agricoltura e sull’intero sistema produttivo sono pesantissime. Da
tempo chiediamo interventi immediati, denunciando, per primi, anni di mancata manutenzione delle
condotte”. Abbiamo organizzato mobilitazioni scendendo in piazza, sollecitato incontri con le
istituzioni e gli enti preposti, chiedendo interventi urgenti per fronteggiare la crisi ma soprattutto
ancora più importante un piano strutturale di lungo respiro per evitare che queste situazioni tornino
di nuovo ad affliggere le aree interne. Oggi tutti parlano di responsabilità e si è in prima linea nella
protesta, ma è assurdo che lo facciano gli stessi enti e le stesse istituzioni che nel tempo avrebbero
dovuto evitare questo scempio, e nel frattempo le tariffe che i cittadini pagano rimangono le più
alte.
Non meno preoccupante è la questione delle infrastrutture: strade e ferrovie inadeguate
isolano intere comunità, compromettendo ogni prospettiva di sviluppo. “Abbiamo avviato un
percorso di dialogo con gli amministratori locali – prosegue Petralia – per sollecitare interventi
concreti. Non possiamo più accettare il ritardo infrastrutturale come una condizione inevitabile”.
Anche sul fronte sanitario abbiamo evidenziato luci e ombre sulla gestione, il problema più
rilevante sono la mancanza di risorse professionali, personale e strutture adeguate – afferma
Petralia – va di certo rilanciato il tema del potenziamento della medicina territoriale e della
sicurezza del personale sanitario. Parallelamente, puntiamo a migliorare i servizi per gli anziani e le
fasce più fragili, con l’obiettivo di ridurre le inaccettabili liste d’attesa attraverso l’attivazione di
sportelli di assistenza”.
Il dissesto idrogeologico e la prevenzione degli incendi sono altre priorità. “L’assenza di una
pianificazione seria – sottolinea la segretaria – continua a mettere a rischio l’ambiente, le aziende e
la sicurezza delle persone. Su questi temi chiediamo un cambio di passo radicale”.
La desertificazione demografica ed economica rappresenta una delle sfide più grandi per il
territorio. “La disoccupazione giovanile, il lavoro irregolare e la dispersione scolastica sono piaghe
che alimentano povertà e criminalità organizzata. Siamo in prima linea contro il caporalato – spiega
Petralia – promuovendo sportelli di tutela per i lavoratori sfruttati”.
Riteniamo, inoltre, che nei nostri territori bisogna avviare un dialogo serio con le organizzazioni
datoriali, il mondo universitario e scolastico e le istituzioni, affinché ci sia una maggiore sinergia tra
formazione e mercato del lavoro, per preparare i giovani alle grandi transizioni in atto: “Solo
investendo sui giovani possiamo dare un futuro alle nostre comunità”.
Nonostante le difficoltà, le potenzialità dei territori rimangono immense. “Abbiamo un patrimonio
culturale, storico e naturale straordinario – sottolinea Petralia – oltre a eccellenze produttive e
agroalimentari. Ma tutto questo va messo a sistema”.
Tra le iniziative avviate in tale ambito, spiccano i tavoli di confronto per rilanciare le aree
industriali, anche quelle dismesse, come quelle di Porto Empedocle e Gela, e la valorizzazione delle
ZES per attrarre investimenti e creare occupazione. Nel settore turistico, “serve un progetto

strutturato che generi crescita e superi il modello del turismo ‘mordi e fuggi”.
La CISL chiude il 2024 con orgoglio per i risultati raggiunti e determinazione in vista delle
nuove sfide. “Siamo soddisfatti del lavoro svolto – conclude la segretaria generale – ma sappiamo
che la strada da percorrere è ancora lunga. Affronteremo le sfide del futuro con responsabilità,
dialogo e determinazione, sempre orientati verso la giustizia sociale, il rispetto della dignità del
lavoro e la valorizzazione dei nostri territori”.
L’auspicio per il 2025 è di non continuare a parlare solo dei problemi e delle criticità, ma va
avviato un “Patto Territoriale per il rilancio delle aree interne”, che veda tutti protagonisti, perché
continuando con voci isolate non si va da nessuna parte. Solo unendo le forze tra politica,
istituzioni, parti sociali e comunità potremo costruire un futuro diverso per le nostre aree interne,
che dia speranza e opportunità alle generazioni presenti e future.”