IGNAZIO CUTRO’: “SONO VITTIMA DEI CAPRICCI DELL’INPS. DOVE SONO I PARLAMENTARI AGRIGENTINI?”
“Lancio un appello ai Direttori Generali degli Enti coinvolti nella vicenda che mi riguarda affinchè si affrettino a trovare una soluzione ed a rilasciarmi il Documento Unico di Regolarità Contabile. Non è possibile questo stillicidio di cavilli ed impedimenti burocratici che stanno facendo fallire la mia azienda. E’ inaccettabile che un Testimone di Giustizia, dopo aver aiutato lo Stato nella lotta contro le mafie, venga trattato in questo modo”. Lo ha dichiarato il Testimone di Giustizia Ignazio Cutrò ai giornalisti durante la conferenza stampa di questa mattina presso la sede di Confartigianato Agrigento.
“La burocrazia è un mostro che può essere sconfitto applicando le leggi con la giusta ragionevolezza”, ha detto ancora e ha spiegato le peripezie per aver ottenere il Durc: “Ho rateizzato la somma che gli enti mi avevano indicato e, con l’aiuto della Regione Sicilia, ho iniziato a pagare le rate, aspettavo che mi fosse rilasciato immediatamente il documento di regolarità contabile ma così non è stato perchè l’Inps mi diceva che era emersa un’altra cartella di circa 4 mila euro. Decido di pagarla immediatamente. Niente Durc ancora. L’Inps scopre l’esistenza di un altro debito di circa diecimila euro. A questo punto chiedo che le ultime due cartelle venissero unificate e rateizzate e l’ultimo pagamento fosse considerato come versamento della prima rata. Mi è stato risposto di no”.
L’imprenditore bivonese ha raccontato che per arrivare a questo punto è stato costretto a vendere un mezzo di lavoro e che si appresta a venderne un altro ed ha concluso: “Voglio soltanto ritornare a lavorare così potrò pagarmi i debiti e dimostrare agli altri imprenditori che denunciare è la scelta giusta”.
Il Presidente provinciale di Confartigianato, Francesco Giambrone, ha chiesto all’Inps di attivarsi immediatamente per risolvere la problematica e consentire ad Ignazio Cutrò di riavviare la propria azienda: “è necessario che Cutrò ritorni immediatamente a lavoro”, ha detto.
Poi è stata la volta del Presidente regionale di Confartigianato, Filippo Ribisi, che ha utilizzato parole di sostegno e di apprezzamento nei confronti di Cutrò e si è chiesto “come mai quando lo Stato deve esigere dei crediti ricorre subito alle cartelle ed ai pignoramenti ed ha creato un orgnano apposito come Equitalia e quando, invece, deve pagare i debiti nei confronti delle imprese i meccanismi si inceppano? Così non si può andare avanti..”.
Gaetano Montalbano, vice presidente di “Libere Terre”- ha fatto notare come “le associazioni agrigentine e non, si siano strette intorno a Cutrò, non solo Confartigianato e Confindustria ma anche S.O.S Democrazia, L’Altra Sciacca, Ad Est, Fondazione Buttitta, Socialismo Cristiano, Familiari vittime di mafia, i Grilli di Sciacca e le Agende Rosse Agrigento”, ed ha continuato dicendo che “a mancare sono i politici agrigentini”. “Dove sono i parlamentari nazionali di questa provincia? Nessuno li ha visti”, ha dichiarato, concludendo: ” dovrebbero stare davanti ad Ignazio Cutrò, proteggerlo ed aiutarlo a risolvere ogni problema. Voglio nominarli uno ad uno: On.le Vincenzo Fontana (Pdl), On.le Angelino Alfano (Pdl), On.le Giuseppe Scalia (Gruppo Misto), On.le Benedetto Adragna (Pd), On.le Angelo Capodicasa (Pd), On.le Giuseppe Ruvolo (Pid), On.le Calogero Mannino (I Repubblicani) ed in particolar modo gli On.li Giuseppe Marinello (Pdl) ed Ignazio Messina (Idv) che sono anche componenti della Commissione Parlamentare Antimafia. Se ci siete battete un colpo”.
Al tavolo dei relatori era presente anche Giuseppe Marchetta in rappresentanza di Confindustria Agrigento.